Alfabeto greco |
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In genere, le stelle più luminose di una costellazione vengono indicate con il metodo introdotto nel 1603 da Johann Bayer: una lettera dell'alfabeto greco seguita dal genitivo del nome latino della costellazione (per esempio, Sirius è alpha Canis Maioris). Questo è l'alfabeto greco completo: |
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Ammasso aperto |
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L'ammasso aperto è un gruppo di un certo numero di stelle (da poche decine a qualche migliaio), legate gravitazionalmente tra di loro. Di solito l'ammasso aperto è di forma irregolare e contiene stelle molto giovani (pochi milioni di anni) o addirittura stelle in formazione. Gli ammassi aperti si trovano nei bracci a spirale della nostra Via Lattea: alcuni esempi di ammassi famosi sono le Pleiades e le Hyades nel Taurus e l'Ammasso Doppio in Perseus. |
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Ammasso globulare |
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L'ammasso globulare è una aggregazione densa, di forma sferica, che può contenere centinaia di migliaia di stelle: verso il centro dell'ammasso le stelle sono così fitte che spesso è difficile risolverle singolarmente. Gli ammassi globulari si trovano sparsi in un alone che avvolge la nostra Via Lattea e contengono molte fra le stelle più vecchie che si conoscano. Esempi di ammassi globulari sono M13, nell'Hercules, e omega Centauri. |
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Ascensione retta |
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L'ascensione retta (A.R.) è la distanza angolare tra un punto della volta celeste e il meridiano fondamentale (cioè il meridiano che interseca l'equatore nel punto dell'equinozio di primavera, che attualmente si trova nei Pisces). L'ascensione retta si misura in direzione est dal punto dell'equinozio, in ore da 0 a 24: ogni ora viene divisa in 60 minuti e ogni minuto in 60 secondi. L'altra coordinata celeste è la declinazione. |
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Cataloghi celesti |
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Oltre al catalogo di Bayer, che utilizza l'alfabeto greco, esistono vari cataloghi stellari, come ad esempio quello di Flamsteed, il quale classifica le stelle usando un numero arabo seguito dal genitivo del nome latino della costellazione (così, Sirius è 9 Canis Maioris). Esistono poi liste che elencano tipi particolari di stelle, come le doppie o le variabili. Per esempio le stelle variabili vengono indicate con una o due lettere romane seguite dal genitivo del nome latino della costellazione (W Virginis, RR Lyrae, etc.); quando le combinazioni di lettere sono esaurite, le variabili vengono indicate con la lettera V seguita da un numero arabo (V 1500 Cygni). Per quanto riguarda gli ammassi, le nebulose e le galassie, questi oggetti sono elencati in appositi cataloghi: i più importanti sono quello di Messier e quello di Dreyer. |
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Costellazione |
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Il termine "costellazione" deriva dal latino constellatio (da cum + stellatus) e si può definire come una porzione della volta celeste che raggruppa un certo numero di stelle. La tradizione di suddividere il cielo in costellazioni è antichissima. I Greci disegnarono quarantotto costellazioni, dodici delle quali venivano attraversate dal Sole nel corso dell'anno (si tratta dello zodiaco, così chiamato perché gran parte di queste costellazioni raffigurano animali): ciascuna costellazione veniva spiegata e descritta con racconti di tipo mitologico. Nel corso dei secoli, visto che non esistevano forme e confini certi, i cartografi del cielo furono liberi di modificare le costellazioni esistenti e di introdurne di nuove. Questa situazione mutevole e confusa terminò nel 1930, anno in cui l'International Astronomical Union stabilì una volta per tutte i confini esatti delle costellazioni, che furono (e sono) ottantotto. Non c'è una ragione particolare per cui le costellazioni debbano essere proprio ottantotto o debbano avere la forma loro attribuita: infatti le stelle di una medesima costellazione non hanno, in genere, alcun legame tra di loro, ma noi le vediamo vicine solo per effetto della prospettiva. Le forme e i nomi delle costellazioni sono dunque frutto della storia e della fantasia dell'uomo. |
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Declinazione |
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La declinazione (Dec.) è la distanza angolare tra un punto della volta celeste e l'equatore. Si misura in gradi nord e sud, da 0 gradi all'equatore a +90 gradi al Polo Nord celeste e -90 gradi al Polo Sud celeste. L'altra coordinata celeste è l'ascensione retta. |
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Galassia |
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Una galassia è un enorme agglomerato stellare, contenente da qualche milione fino ad alcune centinaia di miliardi di stelle, insieme a grandi nubi di gas e polveri. Le dimensioni di una galassia variano da circa 2.500 anni luce a circa 200.000 anni luce di diametro. Le galassie vengono suddivise, a seconda della loro forma, in tre classi:
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Magnitudine |
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Nel II secolo avanti Cristo, Ipparco di Nicea divise le stelle in sei classi a seconda della loro luminosità: alle più splendenti attribuì la prima magnitudine, mentre alle più fioche che riusciva a vedere assegnò la sesta magnitudine. Oggi si è stabilita una relazione ben precisa tra luminosità e magnitudine: si dice che una differenza di 5 magnitudini equivale ad una differenza di luminosità di 100 volte. Quindi, considerato che la relazione è posta su una scala logaritmica, si avranno queste corrispondenze: Differenza di Differenza di magnitudine luminosità 0,5 1,6 1,0 2,5 1,5 4,0 2,0 6,3 2,5 10 3,0 16 3,5 25 4,0 40 5,0 100 6,0 250 10,0 10.000 12,5 100.000 15,0 1.000.000
Alle stelle più luminose di oltre 2,5 volte di quelle di prima magnitudine vengono assegnate magnitudini negative; alle stelle più deboli di quelle di sesta magnitudine vengono assegnate magnitudini positive progressivamente più grandi. |
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Nebulosa |
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Le nebulose sono nubi di gas e polveri interstellari. Alcune di esse, grazie alla luce delle stelle che vi sono immerse, sono luminose e spesso variopinte: nebulose lucide sono ad esempio quella di Orion e la Tarantola, nel Dorado. Altre nebulose sono oscure e sono visibili solamente perché intercettano la luce proveniente da oggetti situati dietro di loro: un esempio di nebulosa oscura è la Nebulosa Testa di Cavallo, nella cintura di Orion. |
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Nebulosa planetaria |
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Le nebulose planetarie sono nubi di gas scagliato nello spazio da una stella morente, che spesso si riesce a scorgere al centro. L'aggettivo "planetarie" non significa che le nebulose abbiano a che fare con i pianeti, ma semplicemente è giustificato dal fatto che esse, viste al telescopio, assomigliano al disco di un pianeta. Un celebre esempio di nebulosa planetaria è costituito dalla Ring Nebula, nella costellazione della Lyra. |
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Precessione degli equinozi |
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A causa dei moti millenari della Terra (precessione dell'asse terrestre e spostamento della linea degli apsidi), ogni anno gli equinozi cadono con circa 61" di arco di anticipo, ossia all'incirca 20 minuti prima rispetto al precedente anno sidereo (riferito cioè alle stelle). Per via di tale fenomeno, scoperto già da Ipparco di Nicea (II sec. a.C.), se nell'antichità l'equinozio di primavera si trovava nell'Aries, oggi la sua posizione è "anticipata" nei Pisces. |
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Stella doppia |
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Guardando al telescopio ciò che ad occhio nudo sembra una stella, talvolta si può vedere che non di stella singola si tratta, ma di due o più stelle molto vicine. Si parla in questo caso di stella doppia o multipla. Occorre però distinguere nettamente due tipi di stelle doppie:
Di stelle doppie ce ne sono moltissime: sono presenti praticamente in tutte le costellazioni. |
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Stella variabile |
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Una stella si dice variabile quando la sua luminosità non è costante nel tempo, ma oscilla con periodi che possono andare da qualche ora ad alcuni anni. Esistono diversi tipi di variabili:
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Via Lattea |
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Via Lattea è il nome proprio della galassia spirale in cui si trova il sistema solare. Ha un diametro di 100.000 anni luce, uno spessore massimo di 10.000 anni luce e contiene circa cento miliardi di stelle e grandi nubi di gas e polveri. Inoltre, è circondata da un alone nel quale sono presenti numerosi ammassi globulari ed è accompagnata da due piccole galassie satelliti, le Nubi di Magellano (nelle costellazioni del Dorado e del Tucana). Il Sole si trova a 30.000 anni luce dal centro della Via Lattea e compie una rivoluzione galattica in circa 250 milioni di anni. La Via Lattea ci appare in cielo come una striscia lievemente luminosa (donde il nome), che percorre varie costellazioni, le principali delle quali sono Cassiopeia, il Cygnus, l'Auriga, la Carina, la Crux, lo Scorpius, il Sagittarius. In quest'ultima costellazione è localizzato il centro galattico. |