16) | Beer, Wilhelm (1797-1850) e Mädler, Johann Heinrich (1794-1874), Mappa selenographica, Berlin, Apud Simon Schropp & Soc., 1834 | |
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Poiché la mappa completa di Lohrmann non apparve fino al 1878, la carta di Beer e Mädler ha l'onore di essere la prima mappa della Luna in grande scala ad essere basata su precise misurazioni micrometriche. Beer era un banchiere e un osservatore amatoriale della Luna e possedeva un bel rifrattore Fraunhofer. Mädler, invece, era un astronomo che fece coppia con Beer al fine di misurare la posizione di ogni formazione lunare sulla base di un gran numero di punti di controllo. La mappa, risultato di quattro anni di lavoro, è divisa in quattro sezioni ed ha un diametro pari a quasi un metro, lo stesso di quella di Lohrmann. Nel 1837 fu seguita da un volume di testo accompagnatorio. Questa mappa fu senza dubbio la più autorevole pubblicazione lunare del secolo e costituì la base di partenza per le successive carte di T.W. Webb and Edmund Neison (vedi le schede 19 e 21). Inoltre essa è la prima, e tuttora la migliore, mappa lunare litografata. | ||
La mappa di Beer e Mädler è piena di dettagli quasi impossibili da vedere a occhi nudo: se viene ingrandita, rivela un'incredibile ricchezza. L'illustrazione mostra un angolo del quadrante di nord-est, con Aristoteles a sinistra e la Valle Alpina a destra. Mädler inaugurò la consuetudine di denominare i crateri minori con lettere romane aggiunte al nome del cratere maggiore più vicino, come ad esempio Egede A, B e C in basso al centro. Questa porzione della mappa può essere confrontata con la prima raffigurazione della Valle Alpina di Bianchini (vedi la scheda 11). |
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