14) | Schröter, Johann Hieronymus (1745-1816), Selenotopographische Fragmente sur genauern Kenntniss der Mondfläche, vol. 1, Lilienthal, Auf Kosten des Verfassers, 1791 | |
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Il volto della Luna non soltanto è segnato da crateri, valli e mari, ma è anche punteggiato di piccoli crepacci, ossia ruscelli, e l'onore di aver scoperto i primi ruscelli lunari va attribuito a Johann Schröter. Egli si costruì un suo osservatorio privato a Lilienthal e lo fornì dei migliori telescopi disponibili, compresi anche alcuni riflettori di William Herschel. Il suo libro, Selenotopographische Fragmente, contiene i risultati di una dozzina d'anni di osservazioni: oltre alla riprosuzione della mappa di Mayer, ci sono decine di stampe che raffigurano particolari formazioni del paesaggio lunare. Di particolare interesse è il fatto che Schröter studiava la medesima formazione sotto diverse illuminazioni, per cui fu in grado di farsi un'idea molto migliore dell'effettiva topografia lunare. Inoltre egli tentò di calcolare l'altitudine di molte montagne. | ||
Il ruscello più famoso scoperto da Schröter venne in seguito promosso al rango di valle e battezzato in suo onore. La Vallis Schröteri si trova a nord-est del cratere Aristarchus (per due vedute, vai alle schede 29 e 33). Schröter fu anche il primo a pubblicare un disegno della celebre Rupes Recta, che è qui raffigurata, a destra del cratere Thebit. Oggi sappiamo che della Vallis Schröteri e della Rupes Recta furono fatti degli schizzi circa un secolo prima da Christian Huygens, ma i suoi disegni manoscritti non furono pubblicati prima del 1925. |
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