Giugno 1998


Il planetario di Trento conclude
l'anno scolastico 1997/98


Il planetario dell'Università di Trento, ospitato presso il dipartimento di Fisica a Povo, ha concluso nel mese di giugno l'attività culturale per l'anno scolastico 1997/98.

Il grande successo ottenuto in termini di pubblico ha portato il planetario di Trento ad assumere una posizione di primo piano nell'insegnamento dell'astronomia in regione, grazie alla presenza di relatori appassionati e preparati e ad una vasta offerta di esperienze didattiche legate alla scienza del cielo, che possono essere affrontate dagli studenti anche nelle rispettive sedi scolastiche.

La struttura, operante dal 1982, è stata visitata da ottobre a giugno da decine di scolaresche provenienti dal Trentino Alto Adige e dal Veneto, per un totale di quasi 2000 studenti. A questi si deve aggiungere il pubblico adulto che ha potuto visitare il planetario in occasione di attività promosse dall'Università di Trento, spesso in collaborazione con l'Associazione Astrofili Trentini, come la settimana della scienza nel mese di marzo, la giornata mondiale dei planetari, sempre in marzo, ed il settimo corso di astronomia a Trento nello scorso inverno. Tutti i visitatori, studenti, insegnanti e pubblico eterogeneo, hanno potuto apprezzare la preparazione e serietà di chi lavora al planetario, supportato da una struttura di grande prestigio come quella dell'Università.

Un grafico rappresenta le statistiche che hanno caratterizzato l'attività astronomica di quest'anno: come si può vedere gran parte dell'attività didattica è svolta per le scuole elementari e gli istituti superiori, che ne traggono grandi benefici per i loro programmi di studio. Dal primo anno di attività numero delle classi in visita è costantemente aumentato, passando dalle 8 del 1983 alle oltre 100 del 1997: davvero un bel salto in avanti! Il planetario di Trento è stato fino a quest'anno l'unico operante nella nostra regione, e nei moltissimi anni della sua attività ha formato centinaia di studenti e un buon numero degli attuali formatori, ha dato la possibilità a decine di insegnanti in materie scientifiche di aggiornare le proprie conoscenze astronomiche con simulazioni, ha permesso a tanti astrofili di acquisire pratica con il meraviglioso panorama delle costellazioni e dei moti celesti.

Lo strumento operante sotto la cupola è un modello Goto EX 3, prodotto dalla ditta giapponese GOTO. In Giappone ne sono stati venduti migliaia, soprattutto nelle scuole. Il prezzo moderatamente accessibile, la possibilità di collocarlo in un'aula e la relativa semplicità dell'apparecchiatura ne hanno fatto uno strumento di straordinario successo, particolarmente adatto all'uso scolastico. A riprova della sua validità basti pensare che a Modena viene impiegato da una ventina d'anni dal Centro sperimentale per la didattica dell'astronomia, che ha utilizzato per primo in Italia il modello GOTO EX 3. Nel nostro paese operano attualmente circa una ventina di questi modelli.

Le potenzialità educative e culturali del planetario sono tuttavia ancora poco conosciute: queste strutture non sono solo luoghi per la divulgazione dell'astronomia, ma centri di aggregazione a carattere polifunzionale e interdisciplinare: questa ampia visione delle funzioni dei planetari non deve comunque trascurare le finalità e il rigore scientifico dei messaggi divulgati attraverso questi sofisticati strumenti. Troppo spesso infatti, nei planetari più grandi, si tende a privilegiare l'aspetto spettacolare della volta celeste, senza darne una visione corretta dal punto di vista scientifico, generando, a volta, più confusione che altro.

L'attività del planetario a Povo riprenderà nel mese di ottobre: le scuole interessate possono prenotarsi fin d'ora telefonando alla segreteria del dipartimento di Fisica allo 0461 / 881504.


Christian Lavarian


Torna alla pagina delle attività svolte.