Associazione Astrofili Trentini
- Home - Direttivo - Notiziario - Attività - Biblioteca - Astronomica - Software - Cerca - Links -

Indice di questo Notiziario


Notiziario n. 14 - Autunno 1998


La migrazione degli uccelli nelle notti di plenilunio

a cura del Gruppo Astrofili Columbia


Premessa

Circa i 2/3 di tutti gli uccelli migratori si spostano di notte. Volano ad altitudini tali da impedirne normalmente l'individuazione. Soltanto osservatori attenti riescono a percepire, in alcune notti, i richiami di diverse specie. Osservando il disco lunare illuminato attraverso un cannocchiale, in autunno e in primavera, è possibile vedere passare di tanto in tanto un uccello. I primi indizi di questo fenomeno migratorio si ebbero già nel secolo scorso. Si può dedurre facilmente come il numero degli uccelli visti passare in un determinato intervallo di tempo sia in qualche modo in relazione all'intensità della migrazione stessa. Sulla base di raffronti diretti tra osservazioni con il radar e osservazioni contro la luna, si è potuto capire che la maggior parte degli uccelli di piccole dimensioni è visibile con un buon cannocchiale (30 ingrandimenti) fino ad una distanza di 2 km. Grazie agli studi decennali sulla migrazione degli uccelli effettuati col radar, disponiamo oggi di maggiori conoscenze, rispetto ad alcuni anni fa, in particolare sulla distribuzione degli uccelli nelle differenti fasce altitudinali e sulla loro dipendenza dalle condizioni meteorologiche.

Il tema principale delle ricerche della Stazione ornitologica svizzera (Sempach) negli anni '80 fu lo studio della migrazione nella regione alpina. Le direzioni di migrazione nelle diverse regioni (Germania meridionale, Altipiano, Prealpi, passi alpini) come pure la loro dipendenza da lla direzione dei venti, quota, dal tipo di specie e dall'altitudine di volo sono state oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche. Il risultato più appariscente consiste nell'aver dimostrato che, specialmente in autunno la migrazione attraverso l'arco alpino si presenta di scarsa importanza se confrontata a quella che scorre parallela ad esse nell'Altipiano svizzero e nel Giura. Nel contesto alpino non è stato possibile effettuare delle misure dirette mediante il radar, poiché questo strumento implica dei costi notevoli e varie difficoltà tecniche. I risultati potrebbero inoltre essere molto influenzati dalla scelta della posizione delle stazioni radar. Le osservazioni contro la luna devono considerare contemporaneamente le densità e le direzioni di migrazione a sud e a nord delle Alpi. In base alla nota variazione delle direzioni e delle concentrazioni di migrazione causata dai venti a nord delle Alpi, si può ritenere che in condizioni di venti occidentali si verificheranno anche a sud di esse maggiori densità di migrazione nelle valli rivolte a sud, mentre con venti orientali, la migrazione principale dovrebbe correre parallelamente alle Alpi.

L'Italia rappresenta un passaggio obbligato durante le migrazioni. Indagini preliminari condotte nel 1997 con la collaborazione di birdwatchers italiani hanno permesso di constatare alcune tendenze. In autunno si è osservata una prima corrente migratoria che scorre parallela alle Alpi da est ad ovest e prosegue lungo le regioni costiere del Mediterraneo ed una seconda che tende ad attraversare in diagonale la penisola in direzione sud-ovest. Per la primavera non si hanno dati significativi. Nei prossimi anni si cercherà perciò di arrivare con metodi sostenibili ad un completamento delle ricerche della migrazione alpina e lungo la penisola mediante una campagna specifica. Si chiede perciò la collaborazione degli astrofili italiani, che potrebbero dare un contributo sostanziale alla ricerca. La migrazione notturna è sicuramente conosciuta da tutti gli studiosi e gli osservatori della luna. I primi rilievi sulla migrazione notturna furono infatti effettuati da astrofili americani di Princeton oltre un secolo fa. Saranno inoltre molto gradite impressioni e ricordi (riferiri al passato) circa le direzioni e le intensità di volo. La Stazione ornitologica svizzera ha messo a punto una metodologia standardizzata e semplice per lo studio della migrazione mediante l'osservazione degli uccelli che transitano contro il disco lunare, sviluppando e perfezionando una tecnica utilizzata negli U.S.A. negli scorsi decenni. Il successo del programma dipenderà dalla quantità e dalla qualità dei dati raccolti.

Metodo di osservazione

Punto d'osservazione: Le osservazioni possono avvenire da una qualsiasi posizione e che permetta per tutto il tempo d'osservazione una visuale libera sulla luna. Il punto d'osservazione deve essere indicato sulla scheda blu, precisando longitudine e latitudine in gradi l'altitudine in metri (msm) come pure indicazioni generali sul contesto.

Rilevatori: Per un rilevamento scrupoloso occorrono almeno 2 persone che si alternino nell'osservazione e nell'annotazione dei dati. Chi fosse costretto a lavorare solo, può registrare i dati su nastro (dittafono) e trascrive in seguito.

Periodo d'osservazione: Le osservazioni devono avvenire nelle notti di plenilunio nei periodi dal 6 al 10 agosto, dal 4 al 8 settembre e dal 2 al 7 ottobre 1998. È auspicabile effettuare per ogni sito almeno una osservazione in ciascun periodo. Affinché sia garantita la possibilità di confronto dei risultati, i conteggi devono avvenire contemporaneamente. Per i tre periodi d'osservazione della luna, l'intervallo dalle ore 23.00 alle 01.00 (ora legale) è stato stabilito come assolutamente prioritario e dovrebbe possibilmente essere coperto. Osservazioni prima e dopo queste ore sono senz'altro auspicabili e preziose, ma non dovrebbero sostituire la fascia principale di rilevamento (23.00 - 01.00, risp. 22.00 - 24.00).

I due rilevatori dovrebbero alternarsi ogni 10 minuti per prevenire l'affaticamento degli occhi. Periodi d'osservazione più brevi sono possibili, avendo però cura di registrare la durata effettiva dell'osservazione. Brevi intervalli regolari (5 min., specialmente per chi lavora da solo), aiutano a mantenere la capacità di concentrazione per un periodo prolungato (alcune ore). Il tempo d'osservazione nel corso di un'ora dovrebbe essere di almeno 30 minuti (3x10 min.).

Raccolta dei dati: Per la registrazione delle osservazioni sono disponibili due differenti schede. Sulla prima (A) devono essere annotati e tutti i dati raccolti durante una notte: località (coordinate geografiche in gradi e minuti), data di osservazione, ora d'inizio e fine dei rilevamenti (fascia oraria), dati su meteo e ottica utilizzata. Nella seconda parte della scheda devono essere annotati in ordine progressivo (ogni sera iniziare da 1) tutti gli intervalli di rilevamento, l'ora esatta d'inizio e fine di ciascuno, come pure altre considerazioni (es. brevi interruzioni per nuvolosità). Sulla seconda scheda (B) devono essere registrati i dati relativi agli uccelli osservati. Mentre l'osservatore guarda in continuazione la luna, il collaboratore scrive sulla scheda per ciascun individuo il numero dell'intervallo di rilevamento, l'ora esatta (precisa al minuto), la direzione e la classe di dimensione (vedi oltre). La direzione deve essere accertata e segnalata dall'osservatore, l'ora dal collaboratore. I rilevatori solitari devono stimare gli orari di passaggio, senza staccare l'occhio dal cannocchiale.Per evitare scambi con altre notti su ciascuna scheda devono essere annotate località e data e devono essere poi allegate alla corrispondente scheda blu.

È importante fornire la classe di dimensione. Per quanto grossolana questa classificazione è pur sempre utile..

Nubi e visibilità: Dati secondo la scheda di rilevamento. Fenomeni di breve entità devono essere annotati nella colonna dei commenti.

Molto importante: Annotare tutti i dati nel modo più completo possibile, correzioni successive sono molto difficili se non impossibili (p. es. indicare solo il punto d'uscita dal disco lunare è un dato senza valore). Evitare di annotare i casi equivoci: ciò che non può essere definito al momento dell'osservazione non può essere precisato a tavolino. Chi osserva per la prima volta la luna attraverso il cannocchiale deve stare attento a non identificare come uccelli quei piccoli punti che compaiono frequentemente all'occhio, ma che sono solo frutto di fenomeni di riflessione sull'iride. La prima osservazione di un uccello scioglie comunque ogni dubbio!

Risultati: Chiunque sia interessato al progetto puo richiedere informazioni:
Gruppo Astrofili Columbia c/o Ferruccio Zanotti 44100 Ferrara
Tel. 0532/91489; E-mail: columbia@global.it


Le schede osservative compilate dovranno tornare al più presto al "Columbia" per essere esaminate dalla Stazione Ornitologica Svizzera di Sempach e dall'Istituto Nazionale Fauna Selvatica.

Scheda di rilevamento degli uccelli migratori osservati sul disco lunare

Rilevatore A: -
Rilevatore B: -
Data: -
Ora da: fino a: (dalla prima all'ultima osservazione) -
Cannocchiale: (ingrandimento) -
Località di osservazione: Coordinate geografiche ( . / . ) oppure latitudine e longitudine in gradi e minuti ( ° '/ ° ') Altitudine: (Zona pianeggiante aperta, Altura o versante, Vallata)
Nuvolosità: (ca.1/2 coperto, poco nuvoloso, senza nubi
Vista: Luna con forte alone - Luna con debole alone - Luna senza alone


Indice di questo Notiziario

- Home - Direttivo - Notiziario - Attività - Biblioteca - Astronomica - Software - Cerca - Links -