Notiziario n. 13 - Estate 1998 |
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Meteore: non solo desideri |
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di Laura Ambrosi (Associazione Astrofili Trentini) |
L'osservazione delle meteore può essere fatta in tutti i mesi dell'anno, ma il periodo che va dal 9 al 12 agosto è il migliore. Le stelle cadenti in questo periodo vengono chiamate "lacrime di San Lorenzo", perché compaiono in cielo soprattutto la notte dell'11 agosto (giorno in cui si ricorda il Santo), oppure Perseidi, perché guardando attentamente sembrano tutte provenire dalla costellazione del Perseo.
Ma che cos'è una stella cadente o più correttamente una meteora? Con il termine meteora si indica quel fenomeno luminoso creato dall'attrito dato da una particella di materia cosmica nel momento in cui penetra nell'atmosfera terrestre. Infatti mentre il corpuscolo procede verso la Terra, ad una velocità che può variare da 10 ad oltre 60 chilometri al secondo, incontra strati sempre più densi di atmosfera che lo frenano: l'energia dissipata nella decelerazione provoca la ionizzazione degli atomi che si trovano sulla traiettoria del corpo in caduta. Quando gli atomi ionizzati si ricombinano con i propri elettroni viene emessa la scia di luce. Solo i frammenti di dimensioni maggiori resistono alle forti pressioni e alle alte temperature indotte dall'attrito con l'atmosfera e raggiungono la superficie terrestre.
L'astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1867 fu il primo ad ipotizzare l'esistenza di un nesso causale tra comete e meteore. Dopo aver studiato le caratteristiche dello sciame delle Perseidi, si rese conto che le particelle (che determinavano le meteore) seguivano l'orbita della cometa Swift-Tuttle, che interseca quella terrestre nel periodo che va dal 20 luglio al 19 agosto. La tesi di Schiaparelli trovò diverse conferme: si scoprirono infatti numerose correlazioni fra le stelle cadenti e le orbite di diverse comete (cfr. la tabella seguente).
Nome | Costellazione del radiante | Periodo di visibilità | Epoca del massimo | Cometa collegata |
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Liridi | Lyra | 12 aprile - 24 maggio | 22 aprile | Thatcher |
h Aquaridi | Aquarius | 29 aprile - 21 maggio | 5 maggio | Halley |
Perseidi | Perseus | 20 luglio - 19 agosto | 11 agosto | Swift-Tuttle |
Draconidi | Draco | 8 - 10 ottobre | 9 ottobre | Giacobini-Zinner |
Orionidi | Orion | 11 - 30 ottobre | 19 ottobre | Halley |
Tauridi | Taurus | 24 settembre - 10 dicembre | 13 novembre | Encke |
Andromeidi | Andromeda | 2 - 22 novembre | ----------- | Biela |
Leonidi | Leo | 14 - 20 novembre | 17 novembre | Tempel-Tuttle |
Ursidi | Ursa minor | 17 - 24 dicembre | 22 dicembre | Tuttle |
Quando la Terra attraversa zone ad alta concentrazione di frammenti cometari si possono verificare le cosiddette piogge meteoriche durante le quali si osservano anche più di centomila meteore all'ora. In storie, annali e cronache è stata trovata menzione di grandi piogge. Se ne parla ad esempio nei Romoaldi Annales del 902 come di Ignicoli in modum stellarum (piccoli fuochi simili a stelle) osservati da Taormina.
Dalla combinazione di diverse osservazioni è risultato che le piogge spettacolari si verificano in genere entro un anno prima o dopo il passaggio della cometa e che piogge intense si hanno solitamente da un anno e mezzo prima a 4 anni dopo il transito. Per osservare l'affascinante fenomeno delle meteore, conosciuto già duemila anni fa, non abbiamo bisogno di strumenti costosi, è sufficiente un po' di pazienza. La maggior parte delle persone attende le stelle cadenti per esprimere desideri, che secondo la tradizione, prima o poi si avvereranno, ma cosa possiamo fare noi astrofili per rendere l'osservazione un po' più scientifica?
È semplice: muniti di carta celeste (non troppo dettagliata e preferibilmente a fondo chiaro)di bloc notes e di matita, trovate un luogo lontano da fonti luminose. Sarebbe bene essere almeno in coppia in modo da avere sotto controllo tutto il cielo visibile. Ogni avvistamento va riportato sulla cartina con una traccia, si dovranno poi annotare il colore della meteora, la durata approssimativa, la magnitudine stimata e per le meteore più brillanti (i cosiddetti bolidi) l'ora esatta (possibilmente al secondo) e la presenza di scie di fumo o tuoni. Alla fine potrete ricavare dai dati raccolti alcune osservazioni interessanti.
Innanzitutto prolungando le traiettorie apparenti con un tratteggio si potrà notare che sembrano irradiarsi tutte (o quasi: le eccezioni ci sono sempre) dalla costellazione del Perseo: avremmo così individuato il radiante. In realtà le particelle meteoriche seguono traiettorie parallele: appaiono divergere da un punto solo per un effetto di prospettiva, così come le rotaie di un lungo tratto rettilineo di ferrovia appaiono divergere da un unico punto dell'orizzonte, quello che nella teoria della prospettiva si chiama punto di fuga. È importante ricordare che la zona del radiante è quella in cui si osservano meno meteore: le tracce luminose compaiono infatti in tutte le direzioni ad una certa distanza da quel punto.
Il radiante non è puntiforme e si sposta nel cielo quotidianamente (di circa un grado): anche questo può essere oggetto di verifica combinando diverse osservazione, magari con la collaborazione di altri membri della nostra associazione. C'è da dire poi che alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi che vi siano altri tre radianti, vicino a quello principale: l'unico modo per dare conferme o smentite a tale ipotesi è quello di fare molte osservazioni e di combinare poi le tracce annotate sulla carta celeste, stando sempre attenti a non confondere le Perseidi con meteore di altri sciami in attività quasi contemporaneamente, come quello delle Cignidi (di origine planetaria).
I dati raccolti sono inoltre utili per costruire grafici della frequenza oraria delle meteore, grazie ai quali è possibile stabilire quando la Terra attraversa la parte dell'orbita cometaria più ricca di frammenti.
Le stelle cadenti sono anche degli oggetti non difficili da "immortalare" (con un po' di fortuna). Per gli amanti della fotografia astronomica, ecco dunque alcune regole da seguire: l'obiettivo adatto è un 50 mm con diaframma minimo 1,4 o 1,8, oppure un 35 mm con diaframma 2; la pellicola da usare è con sensibilità 100 Iso. Una volta impostato l'obiettivo a tutta apertura, la messa a fuoco su infinito e i tempi sulla posa B, scattate numerose fotografie variando l'esposizione da 2 a 5 minuti.
In quelle notti d'agosto, quindi, non esprimete solo desideri!
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