Notiziario n. 7 - Estate 1996 |
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La cometa Hyakutake: rapporti osservativi |
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a cura di Christian Lavarian (Associazione Astrofili Trentini) |
(Domenica 24-03-1996 02:39)
Ciao a tutti. Sono un dilettante della più bassa specie.
Osservando per la prima volta la famosa cometa nella notte tra sabato e domenica, devo dire che si individua con una facilità incredibile!!!! Ad occhio nudo è l 'unica pallina sfocata, circondata da un piccolissimo ma evidente alone, in mezzo a stelle dalla luce netta e perfettamente puntiforme. Pensavo di aver bisogno di chissà quali mappe per individuarla, ed invece è bastato alzare gli occhi nell zona in cui, approssimativamente, sapevo che si trova attualmente! Al telescopio (un semplice rifrattore 70 di diametro) la visione mi è sembrata invece deludente. Forse a causa della troppa luce cittadina (osservo da un attico di Bari), l' immagine è confusa e poco apprezzabile anche a bassi ingrandimenti (20x) Mi piacerebbe sentire le impressioni di altri osservatori che hanno invece avuto modo di piazzare i propri strumenti lontano dalle luci cittadine. Vale davvero la pena di farsi un bel po' di chilometri per raggiungere luoghi più adatti all' osservazione?
Ottaviano Fabris
(Sabato 23-03-1996 13:11)
Sito osservativo: SPIAZZI (Monte Baldo) VR - altezza 1100 m. slm
Strumenti usati: Binocolo 20x80 e occhio nudo
Magnitudine limite nella zona della cometa: 5.6
Magnitudine della cometa stimata ad occhio nudo: 1.0
Magnitudine della condensazione centrale: 2.4
Ora: 03:14 UT del 23 marzo 1996
Note:
La chioma era pressoché di forma sferica e simmetrica, un po' schiacciata nel fronte più avanzato, dai contorni poco definiti. Diametro: 2 gradi. La condensazione centrale era di aspetto quasi stellare, ma col binocolo si vedeva che aveva forma di ellisse molto schiacciata con l'asse maggiore in direzione della coda. Questa si estendeva fino a 10 gradi di lunghezza, raggiungendo la stella Arcturus della Costellazione di Bootes. La larghezza media della coda era di circa un grado. La coda era diritta ed aveva il contorno rivolto a nord molto netto, mentre quello rivolto a sud era molto sfumato. A circa 4 gradi dalla condensazione centrale si poteva distinguere una separazione in due code. Si può ragionevolmente pensare che la coda a bordo netto sia quella di gas, mentre quella di polvere (non molto evidente) si separava dalla prima ad una distanza di 4 gradi dalla condensazione centrale. Bisogna tener conto che durante l'osservazione l'angolo di fase sotteso dall cometa era poco più di 40 gradi: occorre quindi aspettarsi di osservare una coda più lunga nei prossimi giorni quando la cometa sarà più vicina alla Terra è l'angolo di fase aumenterà. La cometa sembra essere leggermente più luminosa delle previsioni. Il movimento della cometa, osservata attraverso il binocolo, tra le stelle era chiaramente rilevabile ad intervalli di pochi minuti.
Paolo Bussola (C.A.V.)
Sito osservativo: Cavallo di Novezza - Monte Baldo VR - 1450 m. slm
Strumenti usati: Binocolo 20x80 e occhio nudo
Magnitudine limite nella zona della cometa: 6.5
Magnitudine della cometa INTEGRATA stimata ad occhio nudo: -0.5
Ora: 00:00 UT del 25 marzo 1996
Note:
A distanza di soli 2 giorni, la cometa si è ingrandita causa la maggior vicinanza alla Terra che coincideva proprio il 25 marzo) ed allungata (per il più favorevole angolo di fase) in modo spettacolare. La chioma aveva un diametro medio di 2.5 gradi. Era simmetrica ma non sferica: il fronte più avanzato era appiattito e, lateralmente, la chioma dava la parvenza di essere addirittura concava. La condensazione centrale aveva perso l'aspetto stellare, ma era sempre molto condensata e da essa partiva un breve, ma luminoso, spettacolare getto filiforme (praticamente una cometa nella cometa). Ad occhio nudo si poteva scorgere la coda che passava sotto l'ammasso della Chioma di Berenice fino dentro la Vergine, ovvero 55 (!) gradi di lunghezza. La coda era diritta e non molto larga (4, 5 gradi) e presentava varie ondulazioni: solo verso la fine la coda tendeva ad allargarsi ed a piegarsi leggermente.
Inutile dire quanto sia difficile integrare la luminosità di un oggetto così esteso in un punto per darne la magnitudine integrata. Quando mai vi è capitato di dover usare un obiettivo grandagolare per fotografare una cometa in tutta la sua estensione??? La preoccupazione maggiore adesso è data dall'evolversi in negativo delle condizioni meteorologiche: purtroppo il peggioramento è certo e l'unica incertezza è sulla possibilità di non riuscire più ad osservarla già da stanotte e perdere i giorni migliori.
Paolo Bussola (C.A.V.)
Le comete portano sfortuna ... o no?
Purtroppo in questo periodo non ho potuto dedicarmi molto all'astronomia ma, visto l'avvicinarsi della cometa Hyakutake ho deciso di ritirare fuori il telescopio e la macchina fotografica per guardarmi la più luminosa cometa da oltre vent'anni a questa parte.
Ho deciso di cominciare ad osservarla giovedì scorso, 21 marzo. La serata era parzialmente nuvolosa ed è stato possibile dargli un'occhiata fra una nuvola e l'altra per pochissimo tempo. Il giorno successivo nuvole a tutto cielo. Si arriva al sabato e, giustamente, la moglie vuole andare un po' in giro. Verso l'una di notte riesco a convincerla a farmi dare un'occhiata alla cometa.
Avevo messo in macchina la macchina fotografica e riesco a fare ben tre scatti con focali diverse prima che la foschia mi impedisse di continuare. La domenica decido di sviluppare il negativo per vedere se i tempi di esposizione e le focali erano corrette. In quindici anni di fotografia non avevo mai rovinato un negativo... fino a domenica scorsa, appunto. Dei tre fotogrammi uno è andato completamente distrutto mentre gli altri due sono notevolmente disastrati.
Va bene, mi dico. Stasera rifaccio qualche altra foto.
La sera invece sono arrivate le nuvole ed è stato possibile osservarla solo a sprazzi, riuscendo però a notare la forte luminosità e la lunga coda. Lunedì è stato totalmente coperto. Ieri, martedì, è anche piovuto. e stasera il cielo è nuovamente un unica cappa di nuvole.
E poi dicono che le comete non portano sfortuna...
Renzo del Rosso (A.A.V.)
Giovedi 04/04/1996 01:53
Il mio amico Antonio Rinalducci ed io abbiamo concluso la campagna di osservazioni della cometa con il Gruppo Astrofili Keplero del quale siamo i promotori e le abbiamo dato appuntamento tra... 18000 anni! Scherzi a parte, qui a Roma abbiamo sofferto le pene dell'inferno. Il tempo, da lunedì 25, non ci ha dato tregua un solo attimo fino a giovedì compreso, togliendoci lo spettacolo che ci eravamo pregustati da un mese. Riportiamo le nostre osservazioni a beneficio di tutti gli astrofili "sfigati" di città...
Premetto che il nostro è un gruppo astrofili formato da liceali e da noi che li coordiniamo, un po' grezzo dal punto di vista della precisione scientifica, ma dotato di tanta buona volontà o, come diciamo noi a Roma, "de core". Il fatto di appoggiarci al liceo scientifico Keplero da una parte ci mette a disposizione aule, (magri) finanziamenti ed attrezzature, dall'altra ci impedisce spostamenti notturni verso siti d'osservazione adeguati.
Mercoledì 20 - Sabato 23 /3/96; Terrazzo Condominiale, Roma Sud.
Con l'ausilio di un binocolo 8x40 il 20 abbiamo scovato la cometa sotto Arturo che comunque era già visibile ad occhio nudo. Le condizioni erano quelle classiche di una città: la onnipresente foschia di smog, dava al cielo la solita innaturale tonalità arancione, eppure Lei era là, almeno di mag. 1.5, vista ad occhio nudo. Abbiamo scattato foto senza inseguimento; personalmente ho ottenuto i risultati "meno schifosi" con il 50mm, posa 1', Ektar 1000 ASA. La coda è riuscita a passare la coltre di umidità solo giovedì 21; Sulla pellicola ha superato la luminosità di fondo 1°30' di coda. Venerdì e sabato la situazione è migliorata e, foschia permettendo, 5° di coda erano visibili ad occhio nudo. Col binocolo abbiamo raggiunto mag. 6, nelle foto qualcosina di più, 6.4, 6.5 al massimo.
Domenica 24/3/96 21:00 TU; Terrazzo Condominiale, Roma.
Il cielo, completamente coperto, si squarcia e ci mostra uno spettacolo incredibile. Lei era sotto il Gran Carro, 1° almeno di chioma si distingueva dalla luminosità di fondo (sempre presente, sempre pessima), così come 6-7° di coda (10° sulle foto). La magnitudine, ad occhio nudo, era paragonabile a quella di Arturo (0.4 - 0.5 al massimo). Col binocolo sfioravamo mag. 7.
Lunedì 25/3/96 20:30 TU; Terrazzo del Liceo Keplero, Roma.
Il cielo è completamente velato, a malapena si distingue la coda dell'Orsa maggiore, eppure la cometa si intravede benissimo ad occhio nudo e al binocolo appare un cenno di coda. La delusione degli studenti che seguono i nostri incontri è doppia: quale spettacolo ci sarebbe stato in assenza di nubi?
Martedì 26 - Giovedì 28 /3/96.
Il cielo di Roma è off-limits, la nostra rabbia pure... e non serve nemmeno spostarsi, tutta l'Italia centrale è coperta dalle nubi.
Venerdì 29/3/96 20:00 TU; Terrazzo del Liceo Keplero, Roma.
Il cielo finalmente si apre verso sera. La cometa è visibile ad occhio nudo più o meno come lo era giovedì. La fotografiamo per la prima volta con l'ausilio del nostro Celestron C8 f/10 sia a fuoco diretto che in paralelo, le diapo, 400 e 1600 ASA, sono attualmente in fase di sviluppo. Purtroppo l'effetto della foschia nei bassi (medio-bassi...) strati ha influenzato negativamente le osservazioni mano mano che la cometa si abbassava. Particolare degno di nota: intorno alle 20:20 TU (purtroppo non ho annotato l'ora esatta...) una meteora molto luminosa (mag. -4 almeno) ha attraversato il cielo a partire da Nord, a 20° circa di altezza, muovendosi parallela all'orizzonte per una quarantina di gradi, con una scia fumosa evidente, per poi scomparire disintegrandosi in una serie di piccoli frammenti.
Sabato 30/3/96
La mattina cielo azzurro, il pomeriggio e la sera... no comment!
Domenica 31/3/96 ore 20:30 TU; Tor San Lorenzo, Litorale Laziale.
Vinciamo la nostra decennale "pigrizia" e ci spostiamo sulla costa. La giornata è limpida, soffia un vento fresco Nord-Ovest. Ci troviamo a Tor San Lorenzo; le luci di Roma, Anzio e Nettuno non danno fastidio. Purtroppo la Luna ci ricorda che oggi è lei la Signora del cielo... A 35° circa di altezza, a destra del Perseo, ci appare la cometa, ormai indebolita (mag. 1.3-1.5) ma sempre dignitosa. La chioma che riusciamo a distinguere non supera 1° e solo 2-3° di coda riescono a vincere, nel binocolo 8x40, il chiarore lunare diffuso. Purtroppo la "presunzione" di trovare un allineamento perfetto del C8 con il terreno un po' inclinato ci ha fatto perdere 45 minuti preziosi; il tempo di montare la Nikon e la Minolta a fuoco diretto e in parallelo, che da Ovest già saliva una nuvolaglia stratificata che ci ha permesso 3 scatti prima di nascondere per sempre "Hyaku". Mesti mesti abbiamo fatto ritorno a Roma a notte fonda, consolandoci pensando alla bella fanciulla che alle 19:30 ci aveva servito un'ottima pizza e uno straordinario profiteroles in una pizzeria sulla Litoranea...
Resto dell'opinione che questa cometa rimarrà nei nostri ricordi come lo spettacolo più affascinante che abbiamo mai osservato. Credo che la cosa che ci abbia colpito di più, che ha colpito di più anche il "profano" che per la prima volta alzava gli occhi al cielo è la visione (nubi permettendo) di questo "oggetto" che chiaramente era luminoso come una stella, ma non era una stella. Abituati alle immagini puntiformi delle stelle o, al massimo, agli oggetti deep-sky estesi solo nel campo del nostro oculare, i più "anziani" di noi con ancora dentro la debole e deludente Halley di 10 anni fa, abbiamo provato tutti meraviglia a contemplare questa cometa che senza fatica dominava il cielo visibile ad occhio nudo... Invidio coloro che quest'estate si faranno un viaggetto nell'emisfero australe per osservarla nel dopo-perielio...
Noi abbiamo preferito salutarla per sempre, quasi ci dispiacesse, dopo aver assistito alla sua "cavalcata", vederla "morire" poco a poco...
Così è andata. Non ci resta che aspettare l'Hale-Bopp l'anno prossimo, consolandoci con l'eclissi totale di Luna del 4/3/96 e con quella parziale di Sole del 12/10/96, sempre che il maltempo ci dia una tregua...
Emanuele De Rosa (Gruppo Astrofili Keplero, Roma)
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