Notiziario n. 3 - Marzo 1995 |
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I pianeti: Venere |
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di Raffaello Di Martino |
Venere non mostra alcun particolare che possa dare indicazioni circa la struttura della superficie:non esistono quindi mappe di Venere. Le macchie sfumate biancastre o scure che occasionalmente si osservano sono fenomeni transitori nella coltre di nubi che lo ricopre. L'esistenza di una densa atmosfera è dimostrabile mediante osservazioni ormai classiche. Quando Venere occulta una stella, questa non scompare e ricompare immediatamente come succede per la Luna, ma mostra una diminuzione di continua di luminosità. L'atmosfera di Venere è composta per il 96% da biossido di carbonio, per il 3,5% da azoto, per lo 0,135% da vapore acqueo, oltre a tracce di anidride solforosa, ossigeno molecolare, elio e neon. L'effetto serra è così forte che le temperature sono sempre elevate, dell'ordine di 475°C. La pressione atmosferica si aggira intorno a 90 bar: in tali condizioni è poco probabile la presenza di qualsiasi forma di vita, anche elementare. All'interno dell'atmosfera di Venere è stato scoperto una stratificazione: lo strato inferiore è privo di nubi, entre quello compreso tra 48 e 70 km è più denso. Tra i 30 ed i 48 km di altitudine vi è un primo strato di vapore, sopra i 70 km.
Le nuvole contengono anche acido solforico, che precipita al suolo sotto forma di pioggia finissima e poi evapora. Si pensa che nell'alta atmosfera scoppino forti tempeste durante le quali il vento può raggiungere una velocità di circa 100 m/s. Sul pianeta la situazione sembra piuttosto tranquilla: si spiegano così anche le rocce relativamente taglienti. Le fasce di rotazione sono probabilmente da 100.000 a 1 milione di volte più deboli di quelle della Terra, questo anche a causa dell'intensità notevolmente inferiore del suo campo magnetico. Venere presenta però una ionosfera in due strati.
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