Notiziario n. 2 - Gennaio 1995 |
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Notizie da Astro.ita |
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a cura di Christian Lavarian (Associazione Astrofili Trentini) |
Mi presento: sono Emanuele e sono nuovo dell'area (l'area telematica Astro.ita - ndr). Purtoppo non ho molto tempo per le osservazioni perchè i miei interessi sono un po' vasti(ssimi) ma, ogni tanto, mi trovo con un mio amico che ha un riflettore da 4 pollici per 1000mm di focale, montatura altazimutale, tre oculari di cui non ricordo i parametri e un raddoppiatore di focale (si chiama così?). Il seeing a Calci (Pisa) dove facciamo le ore piccole non è male ma il mio giudizio è inutile perchè non ho parametri di confronto. Sia io che lui (il mio amico) abbiamo vari Atlanti Celesti e libretti vari informativi più o meno lunghi. Detto ciò vi pongo i quesiti che ci siamo fatti in quelle serate di osservazioni-speculazioni sulla volta celeste.
Saremmo molto interessati all'osservazione di Nebulose, Galassie e Ammassi Globulari ma dopo alcuni studi fatti sui testi di cui siamo in possesso ci siamo accorti che: spesso le nebulose ma anche le Galaxie e gli ammassi globulari) sono di dimensioni angolari notevoli del tipo 120x100 minuti d'arco (nebulosa N.America mi pare) così che un ingrandimento, per dire, di x50 o x100, facilmente raggiungibile con un telescopio del genere, diventa inutile perchè ha un campo visivo ristrettissimo rispetto all'oggetto con conseguente perdita di luminosità complessiva. Quindi ci chiedevamo: per oggetti come quelli sopracitati, con un telescopio come il nostro, di che oculari abbiamo bisogno? Che costi hanno? A riguardo ho sentito parlare di alcuni filtri che migliorano la vistadi questi oggetti, ma forse servono solo per le riprese fotografiche, o no? Inoltre: abbiamo un problema serio di questo: arrivati ad una certa ora della notte, l'aria si è raffreddata parecchio e l'umidità si condensa: dove? Ma sull'obbiettivo, naturalmente, che come è risaputo è rigorosamente Untouchable per la questione del trattamento chimico! Dunque: addio osservazioni fino al giorno dopo... Coprirlo nei momenti di non utilizzo non ha funzionato molto, e l'unica soluzione che ci è venuta in mente è di riscaldarlo per mezzo di un semplice Phon (il telescopio intero, non direttamente l'obbiettivo!) ma ci chiedevamo se comunque le microdilatazioni dovute agli sbalzi di calore non potessero danneggiare le parti ottiche o gli strati chimici. Che ne pensate?
Emanuele d'Arrigo
Risponde Christian Lavarian:
Gli oculari migliori per l'osservazione a basso ingrandimento sono per focali sui 1000 mm i super-wide angle della Meade, tipo il 20 o 25 mm, diametro 31,8 ,che però costicchiano (sopra le 300000). Una soluzione più economica potrebbe essere un ortoscopico od un plossl della stessa focale, sempre comunque di diametro 31,8, che ti fa guadagnare molto rispetto ad un diametro di 25,4.
ED> A riguardo ho sentito parlare di alcuni filtri che migliorano la vista di questi oggetti, ma forse servono solo per le riprese fotografiche,o no?
CL> servono anche per l'osservazione. Personalmente ho provato un filtro O III sulle nebulos planetarie, e l'aumento di visibilità c'è eccome. Devi però considerare che c'è anche una diminuzione di magnitudine stellare anch di 1-1,5 mag.: cioè vedi "meglio" la nebulosa ma meno stelle... Per quanto riguarda l'umiditàio mi trovo benissimo in queste sfortunate occasioni mettendo intorno all'obbiettivo fotografico, in corrispondenza dell'ultima lente, una coroncina di resistenze che disspino circa 4 Watt. Dopo una ventina di minuti l'obiettivo è bell'asciutto e non da più problemi.
È già da qualche tempo che medito di sostituire la mia guida fuoriasse Meade con un altro sistema più efficiente da utilizzare con il Meade 2080 LX5. In un primo momento ho pensato di passare alla guida fuoriasse della Lumicon che attualmente mi sembra la migliore sul mercato. Visti i prezzi sia in Italia che in USA ho poi pensato di costruirne una "scopiazzandola". Ora, dopo aver letto l'articolo di Edo Dalmonte sul numero di Ottobre di Nuovo Orione dove racconta come trasformare un MTO 1000 in un piccolo telescopio, mi è sorto un dubbio: costruire una guida fuoriasse o trasforare un MTO in telescopio-guida? Vorrei sentire il parere di chi ha potuto testare le prestazioni dell'una o dell'altra soluzione (meglio ancora di chi ha potuto confrontare entrambi i sistemi).
Come oculare con reticolo (anche se fino ad ora ho sempre utilizzato il 12 mm. della Meade) userò il Meade 9 mm. Plossl con reticolo decentrabile giuntomi fresco-fresco dagli USA in questi giorni. Ciao.
Flavio Borgna (G.A.S.)
Risponde Christian Lavarian:
Io ho un MTO 500 f 5,6 , ho provato ad usarlo con uno dei raccordi che vedevi nell'articolo di Edo e devo dire che le prestazioni erano quelle di un buon 70 mm na non di più. Probabilmente allungando la focale come spiegato nell'articolo (ma nei nuovi modelli non ho capito come fare) le prestazioni potrebbero milgiorare un po'. Il mio consiglio sarebbe quello di comprare un MTO (usato lo trovi a 250000) e se non ne sei soddisfatto come guida lo puoi sempre usare fotograficamente.
Risponde Massimo Corbisiero:
Sempre in accoppiata col 2120 noi utilizziamo un Konus Pictor (un piccolo SC da 80mm diam. f/10) acquistato da Miotti per 400.000 lirette. Tra l'altro ha già l'attacco per il supporto parallelo e all'occorrenza si trasforma in un buon teleobiettivo per le foto di Sole e Luna in particolare che con questa focale riempiono quasi tutto il fotogramma.
Vorrei sapere (a parte la differenza di prezzo) quale dei tre tipi di binocolo, fra un 11x80, un 30x80 e un 20x100 è il più indicato per osservazioni astronomiche. Un 11x80 è caratterizzato da una grande pupilla d'uscita, un 30x80 da elevati ingrandimenti e un 20x100 dal grande diametro degli obbiettivi: quale, in generale, fra questi tre fattori, sempre in ambito astronomico, riveste maggior importanza al fine della luminosità, qualità e definizione (risoluzione) dell'immagine, nonché dell'ampiezza del campo inquadrato? Grazie anticipatamente per le risposte.
Stephen Pizza
Risponde Mario Frasca:
1) luminosità si può intendere in due modi differenti: Luminosità superficiale dell'immagine all'oculare, e allora quello che conta è l'ampiezza della pupilla di uscita, ordinatamente, per i tre binocoli citati, questa vale 80/11, 80/30, 100/20, (all'incirca 7, 2.5, 5). Oppure puoi essere interessato alla magnitudine limite (per oggetti puntiformi) raggiungibile con lo strumento. In questo caso il fattore determinante è il diametro degli obiettivi.
2) per quanto inutile, ti posso fornire la migliore definizione tautologica della qualità di una immagine al telescopio (binocolo). Una immagine è di buona qualità se le ottiche sono di buona qualità.
3) definizione, o potere separatore, è funzione inversamente lineare del diametro degli obiettivi. Non vorrei dire una cosa errata, e chiedo l'intervento di altri più esperti, ma credo che per binocoli di tale diametro, dato il potere separatore dell'occhio umano, ad ingrandimenti così bassi non si sfrutti tutta l'informazione contenuta nella immagine, e che quindi un diametro maggiore serve solo a raccogliere più luce.
4) dipende dal campo apparente. In genere, cioè `nel mio binocolo,questo si aggira intorno ai 50 gradi, anche se non tutti egualmente corretti. Verificare quanto sia corretto il campo apparente è una di quelle prove da effettuare con lo strumento in mano, per quanto possibile, prima dell'acquisto.
Fin qui quello che credo vero in assoluto: ora ti do qualche mia opinione.
Se non avessi problemi di bilancio, io prenderei il 20x100, anche se temo che ci sia bisogno di un cavalletto alquanto costoso! Altrimenti, mi indirizzerei su un 16x80 (non so se esiste, forse c'è il 15x80). 11x80 mi sembra eccessivamente spinto, e raramente si riesce a raggiungere un tale adattamento al buio da sfruttare tutta la pupilla di uscita.
Risponde Giuliano Pinazzi (C.A.V.):
Io direi che il 30x80 è quello meno indicato. Secondo me questi ingrandimenti sono più "telescopici", inutili in un binocolo. L'11x80 ti dà una estrema luminosità poiché la sua pupilla d'uscita ha valore di 7.2, che anzi sarebbe anche troppo. È indicato in osservazioni di oggetti estesi della Via Lattea, campi stellari, ed è molto utile per studio e ricerca di comete.
Ma per osservazioni generiche Deep Sky a largo campo io preferirei il 20x100. Questo, con la sua pupilla d'uscita = 5, ha la capacità di unire il massimo rendimento luminoso compatibile con l'occhio umano con un ottimo contrasto, che forse potrebbe mancare invece all'11x80. Dico queste cose perché ho recentemente avuto occasione di confrontare binocoli dalle caratteristiche analoghe. Un'altra cosa è il discorso prezzo...
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