25) | Mayer, Tobias (1723-1762), Tobias Mayer's grössere Mondkarte nebst Detailzeichnungen, Göttingen, Univ.-buchdr. von E.A. Huth, 1881 | |
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Nel 1879, il Direttore dell'Osservatorio di Göttingen, W. Klinkerfues, decise improvvisamente di pubblicare la grande mappa e i disegni di Tobias Mayer, che avevano fatto la muffa nella biblioteca dell'Osservatorio per 130 anni. Klinkerfues era spinto dalla recente pubblicazione delle carte di Lohrmann e di Schmidt, avvenuta nel 1878. La mappa di Lohrmann era stata accolta con entusiasmo dagli astronomi perché avrebbe potuto essere un ottimo strumento per risolvere la questione dei mutamenti della superficie lunare. E se poteva essere utile una mappa vecchia di sessant'anni, quanto più preziosa poteva risultare una carta antica il doppio, realizzata da un selenografo competente come Lohrmann?
Tuttavia, l'incisione di una grande mappa era un'impresa assai ardua: il problema fu risolto ricorrendo alla stessa tecnica seguita per la stampa della carta di Schmidt, la fotolitografia. Questa tecnica venne agevolmente applicata alla mappa manoscritta di Mayer così come ai suoi disegni. | ||
I disegni sono una splendida testimonianza delle capacità osservative di Mayer. L'illustrazione mostra una porzione del Mare Crisium (Mare delle Crisi) e quattro crateri a cavallo del terminatore: Langrenus, Vendelinus, Petavius (con il picco al centro) e Furnerius. La raffigurazione dei quattro crateri può essere confrontata con una delle prime fotografie del Lick Observatory (vedi la scheda 28) |
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