Pagina precedente | Sommario | Pagina successiva |
---|
La prevenzione dell'inquinamento luminoso, ed il conseguente risparmio energetico, comporta forse un piccolo investimento iniziale da parte dei Comuni ma consente notevoli benefici a breve-medio termine.
Ad esempio è possibile modificare un lampione stradale con vetro curvo semplicemente adottando un vetro temperato piano oppure se questo non è possibile eliminando il vetro stesso (se ciò non compromette il grado di protezione), il tutto per una spesa di poche migliaia di lire. Mentre invece, per la modifica dei globi luminosi già esistenti, esistono in commercio apposite sfere, con la parte superiore schermata al 40-50%, il cui costo risulta anch'esso irrisorio rispetto al costo di un intero corpo illuminante. Pur ritenendo auspicabile che tutti gli impianti esterni, anche con una sola lampada, vengano realizzati secondo i criteri fino ad ora descritti, si possono prevedere alcune eccezioni, come: Si devono prevedere delle fasce di protezione attorno agli Osservatori Astronomici. Per concludere, si rammentano alcuni illuminanti esempi realizzati sul territorio italiano e frutto di progetti pilota (come nel comune di Catania) o di regolamenti comunali contro l'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico (Comune di Civitavecchia), che hanno evidenziato come la spesa necessaria per adeguare l'illuminazione pubblica possa essere recuperata attraverso il risparmio conseguito con i nuovi impianti in non più di tre anni. Questi esempi pratici sono particolarmente significativi, infatti solo dopo 3 anni per l'intera durata del nuovo impianto (mediamente superiore a 15 anni) le casse del Comune e dei suoi contribuenti avranno un cospicuo risparmio dal punto di vista economico. Non bisogna comunque dimenticare i benefici indiretti del tipo: risparmio energetico, maggiore sicurezza delle strade, salvaguardia della flora e della fauna, e non ultimo, la protezione del cielo notturno. Infatti, secondo le previsioni di crescita dell'illuminazione, entro il 2025, se non sarà approvata per tempo una legge nazionale che regolamenti tali problematiche, sarà impossibile vedere la via lattea persino dagli angoli più deserti e remoti d'Italia. I nostri figli vivranno allora in un modo bidimensionale dove il cielo notturno sarà tappezzato solo da qualche decina di stelle (contro le attuali 6000 che possiamo vedere ancora in alta montagna) e l'astronomia sarà solo una cosa da leggere sui libri. Le nostre notti saranno dei lunghi giorni con solo qualche variazione di luce, ed il nostro sguardo sarà ostruito, non potrà più volare oltre quel labirinto di luce che ci siamo costruiti attorno. Coordinamento per la protezione del cielo notturno |
Pagina precedente | Sommario | Pagina successiva |
---|