Motorizzazione
Qui la focale del telescopio non c'entra. Il problema risiede proprio nel
motore passo-passo.Il movimento si risolvera' sempre e comunque in movimenti
a scatto aumentando la focale (per questo e' bene fare le cose in modo
tale che alla fine il sistema abbia una risoluzione angolare almeno pari a
quella del telescopio) Non so se hai idea di come funziona un motore
passo-passo, comunque per dirla in breve il problema e' che proprio lo
'scatto' vero e proprio avra' un certo errore, che sara' tanto maggiore
quanto piu' cercherai di aumentare la risoluzione angolare.
E' semplicemente un modo diverso di pilotare le fasi del motore. Se vuoi ti
mando le look-up table delle fasi.
Gli schemi sono semplicissimi, purtroppo il problema e' reperire i
componenti (qui a Firenze e' una tragedia, se abiti a Milano non dovresti
avere problemi).Se vuoi ti dico cosa cercare e poi quando lo hai trovato ti
mando lo schema adatto.
Visto che e' la parte piu' semplice me lo sono lasciato alla fine....
comunque quando avro' terminato il tutto ti mando direttamente l'eseguibile
(magari ci vorra' un po' di tempo perche' ora sono abbastanza incasinato con
l' universita')
esagerato!
Si, basta solo dimensionare adeguatamente lo stadio di potenza (i MOSFET) ed
i motori passo-passo.
Come gia' detto bisogna raggiungere almeno la risoluzione del telescopio.
detti Ma non conviene attaccare il motore direttamente alla vite senza fine (se ti
fai un po' di conti verrebbe un numero di denti esagerato) bensi' interporre
tra questi una demoltiplica se il rapporto e' K:
Ottica adattiva
Eccomi. L'AO-2 (ma forse e' uscita una nuova versione) e' uno specchietto
comandato da un attuatore piezoelettrico che oscilla modificando il fronte
d'onda luminoso proveniente dal telescopio. Si installa in prossimita' del
piano focale e funziona + o - cosi': un sensore (probabilmente un ccd)
effettua una decina di campionamenti al secondo rilevando la posizione dell'
oggetto che viene focalizzato. Se la posizione si sposta a causa dell'agita-
zione atmosferica, il sistema interviene spostando lo specchietto di quel
tanto necessario per riportare l'oggetto nella posizione iniziale. Questo
avviene 10 volte al secondo. Il sistema funziona bene solo con oggetti molto
luminosi come i pianeti, oppure con stelle brillanti. Utilizzando telescopi
di grande diametro la resa migliora. Questa tecnologia tendera' a svilupparsi
aumentando la frequenza di campionamento e la sensibilita'. La SBIG ha
annunciato di essere in fase di collaudo di un simile dispositivo in grado
di avere una frequenza di campionamento di 30 Hz. Contando sulla grande
velocita' di sviluppo tecnologico che si sta affermando nelle tecnologie
opto-elettroniche (dai sensori ccd agli encoder, ecc.) probabilmente i sistemi
di questo tipo saranno alla portata degli astrofili entro una decina d'anni.
E quando parlo di "portata" intendo economica.
Piccolo corso all'uso di uno strumento
La caratteristica piu' importante di un telescopio,
contrariamente a quanto si crede, e' il DIAMETRO del suo OBIETTIVO:
tanto piu' grande e' il suo valore, tanto maggiore sara' la quantita'
di luce raccolta dal nostro telescopio e quindi tanto maggiore
l'ingrandimento effettivo utilizzabile, la massima magnitudine
visibile e il potere risolutivo del telescopio.
Le nostre pupille, al buio, si possono dilatare al massimo di 6 o
7 mm e questo vuol dire che c'e una superfice utile di 7 mm che
raccogliela radiazione elettromagnetica proveniente dalle stelle.
Se noi aumentiamo questa superficie utile aumenteremo anche il
flusso di energia raccolto (proporzionale appunto alla superfice);
praticamente raccoglieremo piu' luce e questo ci rendera' possibile
la visione di oggetti deboli, che ad occhio nudo non potremmo vedere.
Si capisce quindi come il daimetro dell'obiettivo di un telescopio
sia importante per poter osservare oggetti deboli. Se noi poi
raccogliamo piu' luce, avremo anche piu' possibilita' di ingrandire
il nostro oggetto e di riuscire a "risolverne" i particolari. Il
potere risolutivo di un telescopio (o di uno strumento astronomico
in generale - il discorso vale anche, ad esempio, per i radiotelescopi,
i telescopi in infrarosso, ecc.) e' la capacita' di riuscire a
distinguere due oggetti che siano molto vicini tra loro e lontani
dall'osservatore. Un esempio: se io prendo due lampadine e le metto
davanti a me ad una distanza di due metri, le vedro' separate; se
le allontano di 100 o 200 metri, probabilmente non le vedro' piu'
separate ma mi sembreranno una lampadina sola. Usando un telescopio
potrei nuovamente riuscire a distinguerle o, come si dice, a
"risolverle".
La seconda caratteristica importante e' la LUNGHEZZA FOCALE, che
determina la luminosita' (soprattutto quella fotografica) del
sistema. La lungheza focale e' praticamente la lunghezza che deve
percorrere la luce per arrivare dall'obbiettivo all'oculare dove,
appunto, sta il fuoco. Attenzione: non e' il telescopio che ingrandisce
l'immagine! Il telescopio serve solo, come descritto prima, a
raccogliere piu' luce. E' l'oculare, cioe' un altro sistema di lenti
che vedremo meglio nelle prossime "puntate" (!), che ingrandisce
l'immagine. L'ingrandimento di uno strumento si trova dividendo la
sua lunghezza focale per la lunghezza focale dell'oculare. Per
esempio se ho un telescopio con 2 metri (2000 mm) di focale e un
oculare di 10 mm di focale avro':
Un telescopio rifrattore e' uno strumento che sfrutta il principio
fisico della rifrazione per focalizzare i raggi luminosi provenienti
dalla volta celeste. Tale principio dice che se un raggio luminoso
attraversa la superficie di interfaccia tra due mezzi diversi, esso
subisce una deviazione che dipende dalle caratteristiche dei due mezzi.
Se un raggio luminoso passa quindi dall'aria al vetro dell'obiettivo
di un telescopio rifrattore, subira' un cambiamento di traiettoria.
Tutti i raggi luminosi vengono quindi focalizzati nel fuoco, dove si
trova l'oculare che ingrandisce l'immagine.
L'obiettivo di un rifrattore e' costituito da una lente biconvessa
o, in combinazioni con prestazioni migliori, da un gruppo di due o
tre lenti. L'aumento del numero di lenti riesce a correggere alcune
aberrazioni della lente singola (aberrazione cromatica, sferica).
I rifrattori si presentano di solito come dei tubi stretti e lunghi
(quelli che si usano anche per osservazioni terrestri). Gia' questo
ci fa capire che sono strumenti con un rapporto Focale/diametro
molto alto e quindi strumenti poco adatti alla fotografia di oggetti
deboli diffusi o nebulosi. I rapporti focali tipici di un rifrattore
sono f/10, f/15 quindi il diametro dell'obiettivo e' la decima,
quindicesima parte della lunghezza focale.
I telescopi rifrattori sono i piu' adatti per l'osservazione dei pianeti
e della luna e danno di solito delle immagini molto nitide ed incise.
Sono molto facili da usare e non richiedono particolari tipi di
manutenzione necessari invece ai telescopi riflettori.
Unico neo: costano tanto e piu' il diametro aumenta e piu' sale il prezzo!
I costi sono alti perche' la lavorazione di una lente (nel caso di
piu' lenti ancora peggio!) richiede piu' tempo: bisogna lavorare due
superfici e non semplicemente una come per uno specchio.
E per questo che piuttosto che spendere milioni per un rifrattore di
30, 40 cm di diametro, che peraltro sarebbe molto scomodo da utilizzare
avendo un tubo di 3,4 metri (!), si preferiscono i riflettori, strumenti
molto piu' compatti e trasportabili.
I telescopi riflettori usano un'altro principio fisico per focalizzare
la luce: la riflessione. La riflessione e' forse piu' intuitiva della
rifrazione (la sperimentiamo tutte le volte che ci guardiamo allo
specchio!). Nel rifrattore, l'obiettivo e' costituito da uno specchio
concavo sferico o parabolico che manda i raggi luminosi verso un
secondo specchio(detto specchio secondario) piano o convesso che puo
essere disposto in diverse configurazioni:
Un rifrattore, come visto nella puntata precedente sono meno costosi dei
rifrattori a parita' di diametro ma necessitano di qualche accorgimento
in piu come ad esempio la periodica centratura delle ottiche e, dopo
qualche anno la rialluminatura della superficie riflettente dello specchio.
Anche per parlare di accessori ci vorrebbe tanto tempo e quindi mi
limito ad alcuni esempi.
Primi passi tantissime cose :-))
Nooo, chiaramente a qs. punto la differenza di lumimosita' e' a favore dei
riflettori che difatti vengono preferiti per osservare le cose piu' scure
(galassie, ammassi, cielo profondo ecc.).
E siccome le cose scure sono piu' numerose e varie delle cose chiare (pianeti
ecc.) la maggioranza degli astrofili compra appunto dei riflettori.
I rifrattori non avendo l'otturazione da specchio 2ario sono piu' luminosi a
parita' di diametro, stando ai testi equivalgono a un riflettore che abbia una
superficie del 30% in piu', ma soprattutto danno un'immagine piu' incisa e
piu' contrastata. Quindi dove prevale la raccolta di luce usi un riflettore
grande, dove prevale l'esigenza della nitidezza usi un rifrattore.
I prezzi sono proporzionalmente altissimi perche' mentre in uno specchio devi
lavorare una sola faccia ottica, per ogni lente ne devi lavorare due, e
sapendo che l'obiettivo di un rifrattore contiene 2 o 3 lenti ecco che la sua
lavorazione comporta un tot di ore-uomo nell'ordine di grandezza di 4-6
specchi!!
A favore di un rifrattore gioca la possibilita' di usarlo come cannocchiale
terrestre. Io ho preso un rifrattore proprio per questo, ma davanti alle
situazioni pratiche devo ammettere che e' una possibilita' parecchio
secondaria per problemi pratici (necessita' di una montatura altazimutale,
ingombro fantozziano, limitazione della nitidezza a causa dell'atmosfera,
ecc.).
Certamente non si devono spendere tot milioni su un rifrattore per farne un
uso prevalentemente terrestre, allora compra un binocolo Zeiss geovid, quello
col misuratore di distanze, o un Leitz con lo stabilizzatore d'immagine
micromeccanico.
Un interessante compromesso potrebbe essere il Traveller dell'astrophysica:
tripletto apocoromatico, 105 mm di diametro, ma lungo solo 60 cm, f=6, tubo
obiettivi da 2 pollici, poco piu' di 2000 dollari.
Primo strumento
Con un paio di milioni puoi acquistare un meade starfinder di 15 cm, piu' che
buono per ogni tipo di osservazione, col difetto che non ha una grande
trasportabilita'. Va comunque molto bene anche se vuoi dedicarti alla
fotografia. Con una spesa inferiore ( ca 700000 ) puoi acquistare il famoso
114, che ti fara' vedere un po' di meno, ma resta a mio avviso lo strumento
principe per chi comincia a dedicarsi all'osservazione.
Se non ti interessa la fotografia potresti pensare ad un dobson : e' un
telescopio Newton forse non bellissimo a vedersi, ma trasportabilissimo ed
economico.E' piu' adatto all'osservazione di oggetti deboli ma anche sui
pianeti da buone soddisfazioni. Io ne ho appena costruito uno da 30 cm
spendendo appena 900000 lire : puo' essere una buona soluzione per dotarsi di
uno strumento potente spendendo poco.
Tieni d'occhio anche il mercato dell'usato : ci sono sempre buone occasioni.
Puntamento automatico Ho avuto per le mani diversi modelli di SkySensor.
No. Le viti senza fine e le ruote dentate delle montature Vixen sono retti-
ficate e lappate (cioe' lucidate a specchio), e "annegate" in grasso vaseli-
nato. Anche facendo ruotare la vite senza fine a 100 giri /minuto non si
osserverebbe nessuna usura per diversi mesi.
No, o i motori sono gli stessi (modello MT-1 per Great Polaris) oppure sono
compatibili con lo SkySensor (gruppo motore MD-X per Super Polaris).
Per adattare il 114 (di cui anch'io sono contento possessore) a fare foto al
fuoco diretto ci sono quattro modi:
Il piu' difficile e' quello di accorciare il tubo del telescopio in modo da
avvicinare il fuoco dello specchio primario al secondario e permettere una
maggiore fuoriuscita del fascio luminoso dal postaoculari.
Questo tipo di modifica in genere e' scartata a priori in quanto modifica
permanentemente le caratteristiche ottiche e costruttive dello strumento.
L'avvicinamento dello specchio primario dovra' essere proporzionale
all'avvicinamento che vuoi ottenere del fuoco primario alla pellicola.
Piu' si avvicinalo specchio primario al secondario, piu' il fascio luminoso
fuoriesce dal portaoculari, fino a che la luce esce dal bordo del secondario;
Che potrebbe anche essere sostituito con uno piu' grande, pero' con un
considerevole aumento dell'otturazione.
Si puo' anche avvicinare il secondario al primario, ma per far questo bisogna
allargare il buco sul tubo del tele per permettere di far scorrere verso il
primario lo specchi secondario ed il portaoculari.
Ed anche questa e' una soluzione che non permette ripensamenti.
Il piu' facile e' quello di procurarsi un adattatore da applicare al posto
dell'oculare che permette la fuoriuscita del fuoco dal portaoculari, ma che
pero' inserisce tra gli specchi e la pellicola una lente che produce un
ingrandimento di circa x1,5.
Questo adattatore e' in commercio e lo puoi trovare dove hai comperato il
telescopio.
L'ultima soluzione e' quella di smontare il portaoculari e di sostituirlo con
un adattatore che permetta di agganciare la macchinetta fotografica
direttamente al posto del portaoculari, permettendo cosi' l'avvicinamento del
fuoco alla pellicola.
Questo adattatore non esiste in commercio e percio' ci si deve armare di
pazienza e cercare di costruirsene uno.
Progetti per costruire questo adattatore ne sono stati presentati tanti sia su
Nuovo Orione (N.25 pg.70 , N.34 pg.20) che su l'Astronomia (N.147 pg.70).
Un 114 a 300klire potrebbe anche essere un buon telescopio.E' fondamentale in
questi casi provare lo strumento sul cielo prima di acquistarlo e verificare
res ottica o meccanica, non prima di aver sistemato l'allineamento. Se il
telescopio ha piu' di 6-7 anni ed e' stato usato parecchio sara' necessario
rifare l'alluminatura allo specchio, non piu' di 100000 lire.Poi occorre
pensare anche al corredo : fino a qualche anno fa i 114 venivano venduti con
oculari H20 e H6, quasi dei cocci di vetro, quindi e' bene in questo caso
preventivare almeno 150000 per l'acquisto di un paio di buoni oculari, un K20
per bassi ingrandimenti ed un OR 6 per alti, per esempio. Insomma, alla fine
credo davvero che sotto le 500klire per un buon 114 non si vada.
Quando avevo il 114 feci accorciare il tubo di 12 cm da un tornitore, dopo
aver smontato la cella del primario e il secondario... :-) . Non ci furono
problemi per il riallineamento, avevo solo il telescopio un po' piu' corto...
Il problema del 114 e' sempre la montatura, almeno nei modelli economici. Se
hai un modello meade o Celestron il discorso cambia. Cmq. con molta pazienza
si possono ottenere buoni risultati anche a fuoco diretto, naturalmente con
telescopio guida e variatore di frequenza.
Puntamento automatico DecAr
Gradirei avere alcuni chiarimenti riguardo al sistema di puntamento
automatico DecAr pubblicizzato nel Vostro listino dell'Estate 95.
E' ovvio a questo punto se fai due conti che i motori montati
direttamente sulla vite senza fine richiedono l'impiego dei
micropassi. E come dice lui a un micropasso per secondo d'arco
con una corona da 180 denti (che gia' e' piuttosto grossa) avrai che
il passo da 1.8 gradi dovra' essere diviso in ben 36 micropassi.
Ora senti quelli che dice il mitico Mel Bartels sull'argomento: Considerando che senza nessun riduttore il carico sul motore sara'
quello massimo per la montatura data, l'errore di posizionamento
sara' certamente superiore alla lunghezza del micropasso da 1/36.
Tornando agli insegnamenti di Mel ecco una sua considerazione a una
mia domanda su quanti secondi d'arco per micropasso conviene usare
quando si usano 10 micropassi per passo: Alla fine il fatto che DecAr usi 1 micropasso per secondo e che questi
micropassi siano un po' troppo "pompati" mi fa dubitare che a elevati
ingrandimenti (oltre 200x) si ottenga un inseguimento fluido. Ed
infatti la recensione dove parla della fluidita dell'inseguimento
non specifica a che ingrandimento e' stata valutata. ;-)
Tra parentesi ho realizzato sul mio KonuSky 45 (un 114) il sistema
di Bartels, giusto per prova per poi avere l'esperienza per farlo
anche con telescopi piu' costosi.
Lo sto' sperimentando sotto il cielo proprio in questi giorni e funziona!
Devo in realta' provarlo ancora parecchio perche' sul cielo l'ho usato
solo 4 ore in tutto e con la montatura in posizione altazimutale.
L'inseguimento e' molto preciso ed esente da vibrazioni anche a 230x
ma considera che ho usato un rapporto di riduzione elevato che mi
consente di avere 0.21 secondi d'arco per micropasso. E una velocita'
di punta maggiore di 1.2 gradi al secondo (circa 300x secondo il metro
di DecAr) durante il puntamento automatico, eventualmente raddoppiabile
aumentando ancora la tensione sui motori. Devo dire pero' che
1.2 gradi/sec sono piu' che sufficienti.
Inoltre tutti i componenti (compreso un vecchio 286 di seconda mano) non
mi sono costati piu' di 450k lire.
Puntamento della Polare
Dunque,prima punti approssimativamente l'asse polare in direzione nord e
inclinato della tua latitudine. Poi si punta un oggetto in prossimita' dello
zenit e lo insegui. Prima o poi dovrai correggere per mantenere l'oggetto al
centro : se devi aumentare la declinazione vuol dire che l'azimut e troppo
spostato a ovest, in caso contrario a est. Poi punti una stella in direzione
est ( oppure ovest ) ad una altezza di 45 gradi e insegui.Se per tenere
centrato l'oggetto devi aumentare la declinazione allora l'asse polare e'
inclinato di un angolo maggiore della latitudine, quindi devi abbassarlo
oppure viceversa nel caso contrario. Fai queste operazioni per tre quattro volte una
decina di minuti ciascuna ( meglio se a ingrandimento medio elevato ) e cosi'
per passi successivi otterrai un buon stazionamento, anche sui 10 primi dal
polo. Io ho fatto cosi' ancora molti anni fa e lo stazionamento funziona
tutt'ora bene: con un 200 mm dal balcone di casa ( l'ultima volta che ho
pouto fotografare da casa e' stato nel 90... :-(( ) riesco ad inseguire senza
correzioni per circa 10 minuti.
Comunque hai fatto benissimo a fare questa osservazione. Se non vedi lo
zenith, e hai comunque almeno 140-160 gradi di azimut libero intorno a sud puoi fare
cosi'. Insegui una stella che sta passando in meridiano e sia piu' vicina
possibile all'equatore celeste: se tende ad andare verso nord vuol dire devi
ruotare l'azimuth del telescopio verso est, e il contrario se tende a
sud. Anche qui fai l'operazione per alcune volte, finche' la stella non va ne su ne giu'
(non importa se tende a est o a ovest).E' bene comunque limitarsi fino a quando
la stella dista 30-40 minuti dal meridiano, non di piu'. Poi punti una stella
a sei ore dal meridiano verso est: se inseguendola va verso il basso l'asse
polare e' troppo alto, altrimenti viceversa. Se invece punti una stella ad
ovest e' esattamente il contrario. Il metodo ' un po' palloso pero' funziona
bene.
Io uso questo sistema per mettere in stazione una montatura equatoriale
perche' ritengo che sia un buon metodo e sicuramente efficace, prima di
passare alla descrizione pratica facciamo alcune considerazioni
partendo dalla fine del lavoro: l'asse ottico del telescopio
descrivera' un arco nel cielo uguale a quello descritto dalle stelle
nel volgere da est verso ovest per effetto della rotazione terrestre, a
questo punto vuol dire che l'asse di AR e' perfettamente orientato
verso il polo nordo celeste, una stella centrata nel crocicchio con il
motore AR acceso restera' nella direzione Delta. (eventuali spostamenti
in AR sono da imputare a costanti elettriche periodismi della vite
ecc. e non vanno considrati) lo spostarsi della stella in Delta verso
sud o verso nord ci informa che il nostro asse ottico non percorre una
traiettoria uguale a quella della stella e pertanto l'asse orario non e
ben orientato a nord, l'interpretazione di questi movimenti ci consente
di muovere opportunamente la montatura e quindi l'asse AR.
Anche se il discorso puo' sembrare un po' noioso il metodo che andro' a
descrivere e' molto semplice e efficace.
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Andrea Evangelisti, 2:332/109 ( 10 Giu 95 12:52)
# A : Antonio De Pieri
===============================================================
ADP> Perche' la precisione dei movimenti e' scadente?
ADP> Correggimi se sbaglio: aumentando la focale, se non lavori in
ADP> microstepping il movimento dello strumento dovrebbe risolversi
ADP> con movimenti a scatto, o no?
ADP> Puoi spiegare cos'e' il WAVE-DRIVE?
ADP> In attesa di reperire gli integrati hai per caso preparato
ADP> i relativi schemi e/o circuiti?
ADP> Per quanto riguarda il software e' possibile avere il listato?
ADP> In considerazione che la letteratura per quanto riguarda i
ADP> passo-passo e quasi inesistente, INTERVENTI come il tuo,
ADP> INTERESSE e servono a mio avviso a ravvivare l'area AUMENTANDONE LA
ADP> VALENZA CULTURALE.
ADP> Se ti e' possibile potresti spiegare il funzionamento dell'hardware,
ADP> mi spiego meglio, supponiamo che abbia un telescopio da 40 cm
ADP> (magari!!) e' possibile pilotarlo con il tuo progetto ? e se no cosa
ADP> Ah dimenticavo, in base al numero di step come calcoli il numero di
ADP> denti della corona?
R la risoluzione angolare (in gradi!)
S il numero di step del motore
D il numero di denti della corona
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Plinio Camaiti, 2:334/100.4 (11-11-1996 10:06)
# A : Massimo Corbisiero
===============================================================
2000 mm
-------- = 200 ingrandimenti
10 mm
Quindi la lunghezza focale e' importante per calcolare gl ingrandimenti.
Non e' conveniente pero' scegliere uno strumento con lungh. focale
elevata perche' questo si pagherebbe in termini di luminosita': il
discorso e' del tutto analogo a quello degli obiettivi fotografici.
Piu' un obiettivo e' luminoso e minore sara' il tempo di esposizione
necessario per la fotografia. Lo stesso vale per i telescopi, considerando
che i tempi di posa possono venire ridotti di parecchi minuti (ore!)
usando strumenti luminosi. Il rapporto focale e' un indice della
luminosita'di uno strumento e si trova dividendo la lunghezza focale
per il diametro dell'obiettivo:
F (mm)
------ = f
D (mm)
Piu' questo numero e' basso e piu' il telescopio e' luminoso.
Telescopi rifrattori
Telescopi riflettori
Esistono molte altre configurazioni e qui ci siamo limitati alle principali.
I vantaggi del telescopio riflettore sono la sua luminosita' (f/4.5 f/7) e
la sua compattezza che lo rende uno strumento con vaste possibilita'
di utilizzo e facilmente trasportabile, almeno
fino a diametri dell'obiettivo di 25, 30 cm. La fotografia di oggetti
deboli come galassie, nebulose viene fatta proprio con questi strumenti.
I telescopi piu' grossi del mondo (Palomar, e molti altri) sono riflettori.
Provate ad immaginare un rifrattore di 5 m di diametro con un tubo lungo
50 metri e piu'...!
Accessori per i telescopi
...e tante altre cose...!
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da: Christian Lavarian ( 4/4/1994 17:35 )
# A: Robert Alexander
===============================================================
RA> 3) Oltre alle caratteristiche che cito, cosa differenzia un BUON
RA> telescopio da uno OTTIMO da uno INSUFFICIENTE?
Un telescopio deve essere buono sia otticamente che meccanicamente. Un
telescopio come quello che hai preso ha una buona ottica, ma una montatura un
po' traballante. Questo vuol dire che per l'osservazione va benissimo, meno
per la fotografia a fuoco diretto o ad alta risoluzione ( pianeti, Luna..). I
telescopi sono piu' o meno buoni non universalmente, ma a seconda dell'uso che
se ne fa. Un rifrattore da 80 mm mostrera' sulla Luna gli stessi dettagli di
un riflettore da 114 mm, poiche' il rifrattore , meno sensibile alla turbolenza
atmosferica, e' piu' indicato per l'osservazione planetaria. E cosi' si
potrebbe andare avanti ad indagare i vari campi dell'osservazione e fotografia
celeste, con un telescopio che e' buono per uno ma meno per l'altro.
Con questo voglio dirti che per giudicare un telescopio bisogna sempre sapere
prima per cosa lo si utilizzera'...
Un ottimo libro sull'argomento e' "il libro dei telescopi" di Walter Ferreri.
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Pietropaolo Bianchi, 2:331/307.1 (10-19-1996 13:32)
# A : Riccardo Iacobucci
===============================================================
RI> E c'e' cosi' differenza di luminosita' da far preferire un 13 cm
RI> rifrazione a un 40 a riflessione?
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
#Da: Christian Lavarian ( 30/12/1994 20:39 )
# A: Stefano Vannucci
===============================================================
SV> La cifra che vorrei spendere e' all'incirca, max un paio di milioni.
SV> Ribadisco che sono un neofita, quindi l'ideale credo sarebbe uno
SV> strumento di media qualita' ,adatto per un principiante e
SV> utilizzabile per qualsiasi tipo di osservazione.
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Plinio Camaiti, 2:334/100.4 ( 14 Giu 95 09:48)
# A : Krishna Tozzoli
===============================================================
KT> Non e' che qualcuno di voi ha avuto per le mani computer di puntamento
KT> tipo Sky Sensor o DecAr?
KT> Vorrei avere le vostre impressioni d'uso, specialmente riguardo alla
KT> precisione ed alla velocita' di puntamento (su Super Polaris).
KT> Inoltre (domanda rivolta a chi si palleggia la meccanica) vorrei sapere
KT> se la vite senza fine e la corona dentata si rovinano funzionado a velocita'
KT> piu' alta del normale.
KT> Altra domanda: lo Sky Sensor usa motori dedicati o vanno bene anche
KT> quelli dei normali movimenti di AR e Dec, originali Vixen?
==============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Michele Cora', 2:333/209.7 (Sa 23 Set 95 15:05)
# A : Andrea Evangelisti
===============================================================
AE> C' e' qualcuno che puo' spiegarmi come fare per adattare il mio
AE> 114/900 per le foto al fuoco diretto?
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da: Christian Lavarian ( 4/3/1995 14:1 )
# A: Alessandro Valent
===============================================================
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Christian Lavarian, 2:333/801.25 (Venerdi 30-08-1996 12:38)
# A : Claudio Rivieccio
===============================================================
CR> Tempo fa, (anni) su L'astronomia venne pubblicato un articolo su come
CR> accorciare il tubo del newton 114 per poterlo collegare direttamente
CR> ad una reflex senza utilizzare il metodo della proiezione dell'oculare.
CR> (il fuoco era troppo interno).
CR> C'e' nessuno che ha fatto questo lavoro ???
CR> Si ottengono i risultati sperati ????
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Alessandro Freda, 2:332/235.12 ( 14-08-1996 14:46)
# A : Roberto Baldini
===============================================================
[Risposta]
Il sistema e' stato progettato per montature medio-piccole come ad
esempio la Great-Polaris o la Losmandy, pertanto la coppia dei motori
potrebbe non essere sufficiente per muovere la montatura di un 400mm.
[Risposta]
Esso non fa' uso di encoder ed e' studiato solo con motori passo-passo
che abbiano caratteristiche simili a quelle dei motori forniti da noi.
[Risposta]
La versione per PC (non ancora pronta) prevedera' un programma in Windows 3.1
con il quale e' possibile dialogare con DecAr, ed ottenere la correzione
delle coordinate per la precessione e la rifrazione atmosferica (oltre ad
avere un database di oggetti in linea). Sara' inoltre disponibile, per
chi ne fara' richiesta, il protocollo di comunicazione (che avviene tramite
porta seriale RS-232). Cosi' da consentire lo sviluppo di software personale.
Siamo inoltre in contatto con gli autori di MegaStar per abilitare la
comunicazione tra il famoso planetario e DecAr.
[Risposta]
La velocita' di punta di 500x, assieme alla necessaria linearita' di
movimento, e' ottenuta tramite uno speciale sistema di pilotaggio
dei motori. In questo modo si raggiungono i seguenti obiettivi:
- montaggio dei motori direttamente in asse con la vite senza fine,
ovvero senza l'applicazione di motoriduttori e con la conseguente
diminuzione di gioco;
E' possibile, nel caso di grosse montature, montare un motoriduttore
con piccolo rapporto di riduzione (1:2, 1:4, 1:8) ottenendo una maggiore
coppia ma una minore velocita' di punta.
- spostamento minimo del motore corrispondente corrispondente ad 1 sec.
d'arco, il che comporta uno spostamento della montatura lineare;
- velocita' di punta che, pur dipendendo dal numero di denti delle corone
rimane nell'ordine delle centinaia di volte quella siderale.
Le caratteristiche tecniche dei motori sono le seguenti:
motore passo-passo, 200 passi/giro
2 fasi, 0.33A per fase, 10.8V
[Risposta]
La precisione di puntamento non dipende dalla velocita' che viene utilizzata,
ma dagli errori meccanici della montatura e dalla rigorosita' con cui viene
effettuato l'allineamento a due stelle (si noti che l'errore di
puntamento non dipende neanche dall'errore al polo della montatura).
La precisione che si puo' ottenere su di una Losmandy e' dell'ordine
di 1 o 2 primi d'arco.
[Risposta]
E'possibile eseguire la guida tramite un CCD attraverso un opportuno cavo
di collegamento, il quale varia da CCD a CCD. Attualmente DecAr e' stato
provato con l'ST-6.
"Limitations on micro stepping include absolute tooth error,
typically 1/25 of a full step, and a deflection error caused
by torque loading. The deflection error is at a minimum when
the rotor is positioned on a winding and at a maximum when
positioned between windings. If the torque loading is 10%,
then the shaft's error when between windings will be 10% of
a full step. Micro stepping at 10 micro steps per full step
is a reasonable compromise between smoothness and rotor position
accuracy. More micro steps can translate into a smoother motion,
but will not result in increased rotor position accuracy".
"Either .25 arcsecond or .5 arcsecond for a microstep is fine - your
choice as to what is more convenient. I personally end up around .25 or
.3. Because of seeing you will never see this kind of resolution, but it
is a smoothness issue too. The .25 will feel a touch smoother than the
.5. If you go to 1 arcsecond per microstep, then you are in dangerous
territory, because the drive may cause a very high power image to look
like it is shaking, at least in my experience".
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da: Christian Lavarian ( 21/12/1994 )
# A: Alessandro Valent
===============================================================
AV> Il mio problema e' quello........non vedo la polare.
AV> Avevo letto che su l'Astronomia facevano riferimento ad un metodo con
AV> quel nome.....ora come ora uso una splendida montatura equatoriale in
AV> modo altazimotudinale........(funziona pure malino!).
AV> Se puoi spiegarmi sto metodo.......
===============================================================
# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Emiliano Mazzoni, 2:332/122 (10-16-1996 02:56)
# A : Michele Cora'
===============================================================
MC> Emh... Penso si tratti del metodo della deriva stellare.
MC> Come si mette in stazione il telescopio con questo sistema?
Torna alla pagina di Astro.ita.