Associazione Astrofili Trentini
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Costellazioni di primavera e d'estate


Nelle tiepide serate primaverili domina alta nel cielo, verso l'orizzonte Sud, la costellazione del Leone, caratteristica per la forma a trapezio che assumono le 4 stelle più luminose che ne fanno parte e che rappresentano il corpo del felino. Un altro piccolo gruppo di stelle costituiscono la criniera dell'animale. Poco distante dal Leone c'è l'evanescente costellazione del Cancro, una delle 12 figure dello Zodiaco, che è molto difficile da scorgere in città : se riuscite ad osservarla significa che il cielo è davvero limpido! Molto più facile da vedere, ad est del Leone e più bassa sull'orizzonte è la stella Spica, la più brillante della costellazione della Vergine, che è ricchissima di galassie osservabili con un piccolo telescopio. Se spostiamo lo sguardo ancora verso Est potremo vedere una luminosa stella di colore arancione, il cui nome è Arturo. Essa è l'astro più brillante della costellazione del Pastore (Bootes), che ha una caratteristica forma ad aquilone. Accanto ad essa è in bella evidenza un piccola costellazione, la Corona Boreale, la cui stella più luminosa si chiama Gemma. Naturalmente non tutte le stelle del cielo hanno un nome proprio, ma solamente quelle più luminose, che sono circa 200. Tutte le altre (sono 200 miliardi solo nella nostra Galassia!) sono identificate da una lettera dell'alfabeto greco, da un numero oppure, poco romanticamente, dalle loro coordinate (l'analogo della latitudine e longitudine che abbiamo sulla Terra).

Se guardiamo ora verso Ovest potremmo ammirare le grandi costellazioni del cielo invernale che poco alla volta tramontano: Orione, con le brillanti Rigel e Betelgeuse, la luminosissima Sirio, i Gemelli ed il Toro che abbiamo conosciuto nel precedente inserto.

Ad oriente invece stanno sorgendo le costellazioni che caratterizzeranno le calde notti estive: poco distante dalla Corona Boreale troviamo la bella, anche se poco appariscente, costellazione di Ercole: vicino ad essa splende una brillante stella bianca. È Vega, l'astro più luminoso (la cosidetta stella "alfa") dell'antica costellazione della Lyra. Vega, insieme a Deneb, la stella più brillante del Cigno ed Altair, l'astro più luminoso della costellazione dell'Aquila, formano il famoso Triangolo Estivo. All'interno di questo triangolo splende la Via Lattea, che possiamo ammirare alta in cielo proprio in estate: seguendo con lo sguardo il suo dipanarsi in cielo, che sembra quasi lo scorrere di un impetuoso fiume, arriveremo alla splendida costellazione del Sagittario, che somiglia molto ad una teiera, anche se nella mitologia è rappresentata da un centauro, creatura metà uomo e metà cavallo. Nella direzione prospettica del Sagittario troviamo il nucleo della nostra Galassia, cioè la parte più densa e ricca di stelle che caratterizza la Via Lattea. Il Sagittario è infatti la costellazione più ricca di stelle di tutto il cielo, e contiene anche moltissimi ammassi e nebulose che si possono osservare con un piccolo binocolo, e somigliano a tante nuvolette sospese magicamente in cielo. Infine, accanto al mitologico centauro, troviamo la bella costellazione dello Scorpione, che somiglia molto (una volta tanto!) al velenoso animaletto.


Le meraviglie del cielo primaverile ed estivo

Il grande ammasso globulare M 13 in Ercole
A metà strada tra le due stelle più occidentali del corpo principale di Ercole trova posto uno dei più belli ammassi globulari del cielo, M13. La lettera M è l'iniziale di Messier, l'astronomo francese che nel 17000 catalogò per primo questi oggetti celesti. Esso è visibile in una notte limpida anche ad occhio nudo, come una piccola macchiolina di aspetto ovale: se lo osserviamo con un modesto telescopio si mostrerà in tutto il suo splendore. Gli ammassi globulari sono composti da milioni di stelle vicinissime tra loro: se fossimo dentro M13 basterebbero pochi giorni (alla velocità della luce) per viaggiare da una stella all'altra, ed il cielo notturno sarebbe costellato da migliaia di luminosissimi soli.

Le magnifiche nebulose del Sagittario
Nella bella costellazione del Sagittario, una delle più antiche del cielo, la Via Lattea raggiunge il suo massimo splendore: è proprio in questa direzione del cielo che si trova (prospetticamente) il nucleo della nostra galassia, ricchissimo di stelle di ogni splendore, ammassi e nebulose. Queste ultime in particolare sono assai numerose nel Sagittario: esse sono delle vaste regioni di spazio che contengono gas, in prevalenza idrogeno, e all'interno delle quali si formano continuamente nuove stelle. Le nebulose sono... i reparti maternità delle stelle! Certo una stella impiega molti milioni d'anni prima di splendere in cielo, e non dobbiamo quindi aspettarci di vederne comparire una da un momento all'altro dentro ad una nebulosa!

La nebulosa ad anello della Lyra
Se le nebulose del Sagittario sono ricche di stelle "appena nate", la nebulosa ad anello della Lyra, nota anche con la sigla M57, testimonia invece la morte di un sole. Anche la fine di un corpo celeste è un evento che richiede moltissimo tempo: in particolare una stella come il nostro Sole, dopo alcuni miliardi di anni, subirà dei cambiamenti radicali nel suo aspetto, che la porteranno ad assomigliare proprio ad una nebulosa come M57: una nebulosa planetaria. In questa fase della sua vita il Sole sarà diventato molto più grande di adesso, e la superficie più esterna della nostra stella arriverà a lambire addirittura la Terra! Poco alla volta il Sole comincerà a rimpicciolirsi, e gli strati più esterni della sua superficie verranno abbandonati nello spazio, assumendo la caratteristica forma ad anello. M 57 si può osservare agevolmente con un piccolo telescopio od un modesto binocolo, mentre è invisibile ad occhio nudo.

Mizar, la più famosa stella doppia del cielo
In primavera splende alta sull'orizzonte settentrionale la costellazione dell'Orsa Maggiore (o Grande Carro), sicuramente la più famosa fra le 88 costellazioni. La stella centrale del timone, in particolare, ha una storia molto antica. Il suo nome è Mizar, che in arabo significa "la stella di prova". Chi ha una buona vista e la osserva in una notte limpida, si accorgerà che poco distante da questa stella ve ne è un'altra, più debole. Mizar è infatti una stella doppia, e gli antichi arabi la usavano proprio per testare la bontà della propria vista. Una stella doppia è formata quindi da due stelle che orbitano l'una attorno all'altra, proprio come i pianeti ruotano intorno al Sole.

Due piccoli diamanti colorati nella notte
In corrispondenza del becco del Cigno si trova una stella abbastanza luminosa, Albireo, che si può osservare facilmente ad occhio nudo. Guardandola con un piccolo telescopio scopriremo uno dei più bei gioielli del cielo: una splendida stella doppia, composta da un astro azzurro turchino e da un altro del colore dell'oro.


La mitologia delle costellazioni

Il Leone e la Vergine
La grande costellazione del Leone, rappresentava nell'antichità una grande e feroce fiera della città di Nemea. Essa viveva in una caverna dalla quale usciva per uccidere gli abitanti della sfortunata città, che diminuivano a vista d'occhio. Era un animale invulnerabile, che si riteneva addirittura generato da un dio. Questo terribile leone venne affrontato dall'eroe greco Ercole, nella prima delle sue mitiche dodici fatiche: il nostro riuscì a intrappolare la terribile belva nella sua caverna, e stringendogli il collo con una presa possente lo soffocò, liberando così per sempre i cittadini di Nemea dalla loro maledizione. La Vergine era invece chiamata dai Greci Parthenos, e veniva identificata con Diche, la dea della giustizia, figlia di Zeus e di Temi. La dea Diche viveva sulla Terra nell'età dell'oro del genere umano, quando il dio Crono governava sull'Olimpo. Era un'epoca di pace e felicità, una stagione di perenne primavera in cui i prodotti della Terra crescevano senza essere seminati e gli esseri umani non invecchiavano mai. Gli uomini vivevano come gli dei, senza avere idea di cosa fosse il lavoro, il dolore, i crimini o la guerra. Diche camminava fra loro, dispensando giustizia e saggezza.

L'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore
L'Orsa Maggiore è una delle più antiche costellazioni che conosciamo, e sul suo conto sono fiorite moltissime leggende. Riportiamo solo la più famosa: l'Orsa Maggiore viene spesso rappresentata come Adrastea, una delle ninfe che fecero da nutrici a Zeus e lo allevarono in una grotta del monte Ditte nell'isola di Creta. Rea, la madre di Zeus, lo aveva fatto arrivare di nascosto a Creta per sottrarlo al padre Crono, re dell'Olimpo, che aveva la terribile abitudine di mangiare i suoi figli per evitare che un giorno potessero rubargli il trono. Quando Zeus divenne il nuovo re dell'Olimpo mise Adrastea in cielo, per ringraziarla dei suoi servigi.
L'Orsa Minore rappresenta invece, come è facile intuire, un'altra delle nutrici di Zeus.

Il Pastore, Ercole e la Corona Boreale
Nella mitologia greca la costellazione del pastore (Bootes) è rappresentata da Arcas, figlio del dio Zeus e di Callisto, figlia del re di Arcadia, Licaone. Arcas è intento a condurre le sue greggi in cielo e da vicino protegge anche l'Orsa Maggiore: la stella più luminosa di questa costellazione si chiama infatti Arturo, che significa "il guardiano dell'orsa". La costellazione di Ercole è invece tanto antica che la sua vera origine era sconosciuta perfino ai Greci. Per essi era semplicemente "Engonasin", che significa "colui che è inginocchiato". Il poeta greco Arato descrisse Ercole distrutto dalla fatica, le mani protese verso l'alto, un ginocchio piegato e un piede sulla testa di un drago. Ercole è il più grande degli eroi greci e latini, e la sua saga è lunga e complessa, come si addice ad una leggenda che è cresciuta man mano che veniva raccontata.
Per concludere la piccola costellazione della Corona Boreale indicava la corona d'oro indossata dalla principessa Arianna di Creta, quando andò sposa al dio Dioniso. Si diceva che quella corona fosse stata fatta da Efesto, dio del fuoco, e fosse incastonata di magnifiche pietre preziose provenienti dall'India.


Christian Lavarian (lavarian@science.unitn.it)
marzo 1998


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