8) | Hooke, Robert (1635-1703), Micrographia, London, Printed by Jo. Martyn and Ja. Allestry, 1665 | |
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Quest'opera pionieristica sulla microscopia è più famosa per le sue notevoli incisioni di insetti ingranditi, che per il suo contributo alla topografia lunare. Essa, tuttavia, contiene il primissimo tentativo di rappresentare una particolare formazione lunare, in questo caso il cratere Hipparcus, che si trova poco più a sud del centro della Luna. Hooke tentò inoltre di determinare se i crateri lunari si fossero formati a causa di impatti o per via dell'azione vulcanica. Egli fece cadere delle sfere nell'argilla umida e riscaldò dell'alabastro per riprodurre l'effetto di lava vulcanica in ebollizione: infine decise che la Luna assomiglia di più ad un pezzo di alabastro butterato. | ||
Per realizzare questo disegno, Hooke utilizzò un telescopio di 90 centimetri e osservò la Luna in prossimità del primo quarto, quando le ombre erano marcate. Il suo disegno regge bene il confronto con quelli di osservatori successivi (vedi ad esempio le schede 13 e 15) e costituisce un notevole miglioramento rispetto ai circoli indefiniti che appaiono sulle mappe di Hevelius o di Riccioli. Poiché la parte interna di Hipparcus riflette meno luce delle montagne circostanti, Hooke suggerì che forse era coperto di vegetazione e poteva quindi essere, sono le sue parole, "un luogo fertile". |
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